Nel corso della sua carriera, ha preso parte a oltre 160 film ed è stato diretto da alcuni dei più grandi registi della storia: da Fellini a Scola, da Visconti a Monicelli
"Un attore fa di tutto per diventare celebre e poi, quando ci riesce, si mette un paio di occhiali scuri per non farsi riconoscere". Questa frase, più di altre, racconta ciò che è stato Marcello Mastroianni, il divo del cinema italiano scomparso vent'anni fa, il 19 dicembre 1996. Un interprete senza eguali nella storia della Settima Arte, icona di fascino, ma anche un uomo segnato dal disincanto e dalla malinconia, quasi "sofferente" per quelle etichette di star e sex symbol cucitegli addosso dal mondo. La sua è stata senza dubbio una "dolce vita" segnata da grandi amori e grandissimi film, i più importanti dei quali girati con la divina (anche lei) Sophia Loren e con il maestro Federico Fellini.
Non solo l'alter ego di Fellini - Oltre che dal genio di Rimini, Mastroianni è stato diretto da altri grandi registi del panorama italiano e internazionale: da Luchino Visconti a Ettore Scola, da Vittorio De Sica a Mario Monicelli, da Luigi Comencini a Marco Ferreri. Sono 160 i film girati in carriera, nei quali ha vestito i panni dei tipi umani e dei personaggi più disparati: dal prete in La moglie del prete e in Todo modo all'omosessuale di Una giornata particolare, dal giornalista tormentato de La dolce vita al marito impotente de Il bell'Antonio, passando per l'avvocato di Che ora è? e il Domenico Soriano di Un matrimonio all'italiana.
Un divo tra i divi - Nell'epoca dei grandi divi hollywoodiani e del codice Hays, Mastroianni riuscì a tenere testa ai "mostri" del cinema americano e a ricevere per ben tre volte in nomination agli Oscar. Non solo: il palmares del Marcello nazionale comprende anche tre premi come miglior interprete a Cannes, due Golden Globe, due Bafta, otto David di Donatello (compreso quello postumo), due Coppe Volpi e un Leone d'oro alla carriera. Numeri e prestazioni eccezionali, che non potevano, come ha invece dichiarato lui stesso a Oriana Fallaci nel 1971, essere frutto della "sola fortuna". Era il talento l'ingrediente segreto, come dimostrano gli innumerevoli registri e i generi che l'hanno visto protagonista: dal comico al drammatico, dal capolavoro felliniano al film di denuncia.
Gli amori - La vita del bel Marcello è stata anche una vita segnata da amori potenti e tormentati. A cominciare da quello "totale", che lo ha accompagnato fino alla morte, per la moglie Flora Carabella, dalla quale non ha mai voluto divorziare. I più celebri forse sono gli amori nati sul set con Faye Dunaway e Catherine Deneuve (madre di Chiara e Barbara), ai quali si deve aggiungere anche quello "platonico" con Sophia Loren, segno di un'alchimia professionale e di indole ben visibile nei dodici film che li hanno visti recitare fianco a fianco. Al '45 risale invece il primo, giovanile amore con l'attrice Silvana Mangano. Fino ad arrivare all'ultimo, maturo legame stretto con la regista Anna Maria Tatò, autrice di quello che è considerato il testamento spirituale di Mastroianni in forma di film: Marcello Mastroianni - Mi ricordo, sì, io mi ricordo.