MONUMENTO DELLO SPETTACOLO

Teddy Reno compie 90 anni: "Il momento più bello? Il bacio a Rita"

Dall'amore per Rita Pavone alla creazione del "Festival degli sconosciuti" di Ariccia, il primo "talent" d'Italia. Una carriera straordinaria che prosegue ancora oggi

12 Lug 2016 - 09:58

Teddy Reno, al secolo Ferruccio Merk-Ricordi, compie 90 anni. Nato l'11 luglio del 1926 a Trieste, ha attraversato 70 anni di storia della musica italiana come cantante, produttore e scopritore di talenti. Ma la sua vita è legata soprattutto all'amore con Rita Pavone tanto che quando deve indicare il luogo a cui è più affezionato indica l'Isola del Sale, al largo di Dakar, "dove ci siamo dati il primo bacio".

"Eravamo su una grotta favolosa, - ha raccontato lui - lei mi ha chiesto: "Quanto durera'?". E io ho risposto: "Per quello che mi riguarda, tutta la vita". Ho conosciuto tante donne in gioventù ma Rita è stata ed è l'unico grande amore della mia vita". Un amore che non si è fermato davanti agli ostacoli e che oggi, a quasi cinquant'anni da allora, è ancora vivo e fortissimo.

Ma fortissima è anche la voce di Teddy, che a 90 anni non accenna a perdere di spessore. "Stranamente - ha detto - non sento nessuna incertezza nella mia voce, che incredibilmente sta migliorando. Alla mia età, smettere di creare cose belle per se stessi e per gli altri è più pericoloso che continuare a farlo". E così lui va avanti a macinare progetti. Lui che nel 1948 fondò a Milano la casa discografica CGD, che lanciò cantanti poi divenuti molto noti come Lelio Luttazzi, Betty Curtis, Gianni Ferrio, Jula de Palma, Giorgio Consolini e Johnny Dorelli
 

Perché se Teddy Reno ha lasciato un segno nella storia della musica italiana come artista, con brani memorabili tipo "Piccolissima serenata", "Malafemmina", "Addormentarmi cosi'", "Trieste mia", "Accarezzame" e "Chella lla", il solco tracciato come promotore di nuovi talenti è stato ancora più profondo: "Nel '62 - racconta - lanciai artisti come Rita Pavone, Shel Shapiro, i Rockets, il cabarettista Enrico Montesano, Dino, Mal e Claudio Baglioni". E poi c'è la sua creatura più amata, la "Festa degli sconosciuti" da lui ideata e realizzata dal 1961 ad Ariccia, nei Castelli Romani, è stata una vera opportunità per la scena musicale di quegli anni e dei decenni successivi. "Lo slogan - ha detto Teddy Reno - era "perdete la 's'": e' stato il primo talent in Italia".

Se guarda all'oggi Teddy Reno nota che "il mondo non sente più l'Italia nelle canzoni che vengono proposte anche dai più conclamati festival italiani, che durano dalla sera al mattino perché vengono ballate dai ragazzi ma non restano nella storia". Ma non si lascia però sopraffare dalla delusione e guarda al futuro: "Voglio arrivare a 300 anni - confessa - purché possa cantare come canto in questo momento".

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