ALLA QUINZAINE

Cannes 2016, Claudio Giovannesi presenta "Fiore"

Il regista italiano alla Quinzaine ha presentato una storia carceraria, interpretata da attori non professionisti

17 Mag 2016 - 16:17

Dopo Marco Bellocchio ("Fai bei sogni") e Paolo Virzì ("La pazza gioia"), tocca a Claudio Giovannesi chiudere il tris degli italiani in gara alla Quinzaine del Festival di Cannes con il suo "Fiore". Il film, girato nell'istituto penale per i minori di Casal del Marmo di Roma, segue l'amore dietro le sbarre di Josh (Josciua Algeri) e Daphne (Daphne Scoccia), due ragazzi che contro ogni regola e divieto si innamorano.

"Ho cominciato a realizzare questo film frequentando molti carceri minorili, dove ho scoperto una cosa: lì ci sono tentativi di recupero, ma il carcere non serve a niente" ha dichirato il regista "Sono solo ragazzi rinchiusi, colpevoli di fronte alla legge ma innocenti in quanto giovani".

Per la parte dei protagonisti ha voluto due attori non professionisti "Josciua aveva fatto teatro al carcere Beccaria, mentre Daphne l'ho incontrata in un'osteria a Monteverde, dove serviva ai tavoli". Particolare l'incontro tra Giovannesi e Josciua Algeri, 21 anni, che ha alle spalle esperienze di carcere e una figlia di otto mesi. "Ci siamo conosciuti con Claudio in clinica, proprio mentre nasceva mia figlia e ho fatto il provino proprio lì - ha spiegato - Sono stato ben due anni in galera, ma da questa esperienza è nato appunto un fiore. Voglio tirar fuori tutte le cose belle che ho dentro".

Un'esperienza intensa anche per Daphne Scoccia : "Con questo film sono andata oltre me stessa. Prima ero incapace di esprimermi, di parlare, di tirare fuori le emozioni".

Valerio Mastandrea nel film interpreta un padre distratto e riguardo alla sua passione nel recitare in tuta ha svelato: "E' una perversione che mi viene da Ken Loach, mi piace non avere costrizioni addosso e stare leggero". Per i due giovani protagonisti, un po' impacciati sulla Croisette, sembra tutto troppo bello. "Questo è un paese dei balocchi: vedo Maserati e mi dovrò invece riabituare alla Punto che ho sotto casa" ha scherzato Daphne. Anche per Josciua è un mondo nuovo: "Ho viaggiato in aereo solo due volte: la prima per andare a Palermo in carcere e la seconda per venire a Cannes. Ho avuto il permesso per espatriare solo tre giorni fa".

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