All'inaugurazione il Presidente di Giuria interviene in modo deciso nel dibattito scatenato dalla presenza di due film prodotti da Netflix
© -olycom
"Sarebbe un paradosso una Palma d'oro ad un film non destinato alla sala". Così Pedro Almodovar entra a gamba tesa a proposito della polemica sui film di Netflix in Concorso a Cannes, durante la conferenza stampa da presidente della giuria della 70/ma edizione del Festival che si apre oggi. "Credo che la dimensione dello schermo non debba essere più piccola della sedia in cui lo si vede", ha aggiunto il regista spagnolo.
Il presidente di giuria ha letto una sua dichiarazione alla conferenza di presentazione della giuria: "Rispetto tutte le nuove forme digitali ma non devono sostituirsi alle forme già esistenti. I nuovi modi di vedere un film non devono alterare le abitudini degli spettatori. E credo che questo sia il cuore del dibattito. Per me la soluzione è semplice: le nuove piattaforme devono rispettare le regole già esistenti. Per me sarebbe un paradosso che un film che vince la Palma d'oro non venga visto in sala". Poi ha aggiunto: "Questo non vuol dire che non rispetto il lavoro e le novità che questa tecnologia porta con sé. Le rispetto interamente, ma finché vivrò combatterò per una cosa che secondo me le nuove generazioni non conoscono quella capacità di ipnotizzarti che solo i film visti in sala hanno".
Quest'anno sono due i film in Concorso che verranno trasmessi direttamente su Netflix: il fantasy "Okja" di Bong Joon Ho e la commedia "The Meyerowitz Stories" diretta da Noah Baumbach.
Nel dibattito è intervenuto anche Will Smith, per la prima volta sulla Croisette come giurato: "Io ho tre figli di 24, 18 e 16 anni. Vanno ai cinema due volte la settimana e scaricano i film da Netflix. Non so cosa accade nelle altre casa ma nella mia l'arrivo di Netflix non ha avuto nessun effetto: sono due tipi di fruizione diverse, quando vogliono sentirsi umili di fronte a certe immagini vanno al cinema, altre volte le vedono sul piccolo schermo".