Si chiude l'81esima edizione della Mostra del Cinema: i favoriti al Leone d'Oro e alla Coppa Volpi
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A Venezia 81 è tempo di Toto-Leone d'Oro. La Mostra del Cinema si chiude sabato 7 settembre e i sicuramente favorito è Pedro Almodovar con il suo film "La stanza accanto" che parla di eutanasia. Ma anche "The Brutalist" di Corbet e "I'm still here" di Walter Salless. Per l'Italia invece buone possibilità per "Queer" di Guadagnino e, in seconda battuta, per "Vermiglio" della Delpero.
"La stanza accanto", primo film in inglese di Pedro Almodovar, racconta un'eutanasia al femminile con una coppia di straordinarie attrici come Julianne Moore e Tilda Swinton (entrambe potrebbero correre anche per la Coppa Volpi). "The Brutalist" di Brady Corbet è forse quello più quotato per il Leone d'oro, film titanico su un'ambizione altrettanto titanica, quella di un grande architetto ispirato all'ebreo ungherese László Tóth (Adrien Brody da Coppa Volpi) emigrato negli Stati Uniti nel 1947 a cui viene commissionata un'opera gigantesca da un mecenate piuttosto ottuso. Una storia melodrammatica, esaltata dalle musiche di Daniel Blumber. Il film ha già passato il più terribile dei test: 231 minuti di durata ma nessuno ha abbandonato la sala. "I'm still here di Salles" è un grande film con protagonista assoluta una straordinaria Fernanda Torres nei panni di Eunice Pavia, madre di cinque figli la cui vita viene sconvolta dal singolare arresto del marito, ex deputato, e poi dalla sua successiva sparizione.
"Queer" di Luca Guadagnino è un film divisivo, un atto di omaggio a William Burroughs, intellettuale raffinato, rappresentante di quella Beat Generation che vedeva nell'alcool come nelle droghe quelle risposte che la realtà non riusciva a dare. Grandissimo poi e più che candidabile alla Coppa Volpi Daniel Craig anche solo per il coraggio di passare da 007 macho a scene omosessuali spinte nei panni di WIlliam Lee (alias Borroughs), un americano che nel 1950 è espatriato in una Città del Messico super libera. Ben quotati poi sia per qualità che per possibilità di un occhio di riguardo da parte della presidente di giuria Isabelle Huppert: "Trois Amis" di Emmanuel Mouret, storia tutta al femminile con tre coppie che si incrociano e Jouer avec le Feu di Delphine & Muriel Coulin, due sorelle francesi che mettono in campo un Vincent Lindon ferroviere e vedovo sulla cinquantina che alleva da solo i suoi due figli, il più grande si ritroverà coinvolto in gruppi di estrema destra, ma lui non lo lascerà solo.
Sul fronte Italia, "Vermiglio" di Maura Delpero, storia rurale, ambientata sulle Dolomiti al confine con l'Austria dove c'è la Prima guerra mondiale, è piaciuta molto ai critici internazionali. Che fine far fare a "Joker: Folie à Deux" di Todd Phillips, uno dei film più attesi a Venezia e sequel del vincitore del Leone d'oro del 2019? Un altro leone? Da escludere, ma questa volta potrebbe premiare quel Joaquin Phoenix bravo fino allo stucchevole che nel 2019 si vide strappata la coppa da Luca Marinelli che correva con Martin Eden.