Venezia 72, Luca Guadagnino spacca il pubblico: applausi e fischi
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Dopo l'accoglienza fredda della stampa "A Bigger Splash" divide gli spettatori
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Applausi e fischi hanno accolto al Festival di Venezia "A Bigger Splash" di Luca Guadagnino, che arriverà in sala il 26 novembre. La sua opera, con una produzione internazionale e un cast da Oscar, dopo essere stata fischiata dalla stampa non è riuscita a conquistare del tutto neanche il pubblico. "E' nella natura del festival - ha commentato il regista - la moltiplicazione delle opinioni si esprime nel modo in cui ciascuno crede".
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Ci sono stati circa sette minuti di applausi ma non sono mancati in alcuni momenti i fischi. Il cast presente in sala (Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Dakota Johnso e Corrado Guzzanti) durante gli applausi si è anche messo a ballare sulla musica dei Rolling Stones, che è parte della colonna sonora del film.
E se sono piovuti anche dei buu non è certo un dramma per Guadagnino, che sa come gestire le critiche. Già nel 2009 il suo "Io sono l'amore" fu infatti fischiato al Lido, per poi rivelarsi un successo all'estero.
"A Bigger Splash" nasce come remake della Piscina, il celebre film di Jacques Deray che nel '69 riuniva sullo schermo una coppia scoppiata nella vita, Alain Delon e Romy Schneider. "E' il racconto delle dinamiche del desiderio tra persone adulte e di come queste si infrangano con la realtà" ha spiegato il regista "Le storie sono già state tutte raccontate, aggiungo le suggestioni di Pantelleria, isola violenta e potente, che necessariamente li mette a confronto con altro da loro".
L'isola "simbolo dei territori di frontiera diventa protagonista" e apre la porta alla realtà nel microcosmo dei quattro protagonisti: una celebre cantante rock senza voce per una operazione (Tilda Swinton), il suo giovane compagno (Matthias Schoenaerts), l'ex di lei (Ralph Fiennes) e la figlia adolescente (Dakota Johnson). Si vede un barcone di migranti ("chiamiamoli rifugiati di guerra" prega la Swinton) arrivare e sparpagliarsi per l'isola.
Ecco così che "alla sciarada erotica della Piscina la forza del territorio fa rimescolare le carte. Mi affascinava filmare l'infilmabile, ossia il desiderio, ma sul set l'imperativo più che rifare La Piscina, era gestire il vento e il sole di Pantelleria".
L'Italia, anzi l'italietta, entra prepotente nel finale con la figura del maresciallo Corrado Guzzanti. Un personaggio destinato a sollevare polemiche ma "la legge decide di seguire l'umano. Non credo proprio che questo maresciallo umano troppo umano sia una parodia. Del resto se non facciamo cinema per prenderci dei rischi e sondare territori insidiosi perché lo facciamo?".