La Mostra del Cinema al via con il nuovo film di Alexander Payne con Matt Damon: "Trump non sta facendo nulla per difendere l'ambiente... anzi"
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Un red carpet di vip e stelle del cinema da dieci e lode e tanti applausi dopo la proiezione del film di Alexander Payne "Downsizing" diretto da Alexander Payne e interpretato da Matt Damon, fotografatissimo in compagnia della moglie Luciana Barroso. Si è aperta così la Mostra del Cinema di Venezia 2017. E per oggi tra i film attesi in concorso c'è "The shape of water" di Guillermo del Toro e "Human Flow" di Ai Weiwei.
Donald Trump "non sta facendo nulla" per difendere l'ambiente, anzi "sta cancellando ogni passo avanti fatto da Obama". Lo ha detto Matt Damon, a Venezia alla presentazione del suo film e ha anche aggiunto: "In un mondo molto diviso, il film lancia un messaggio pieno di speranza". La pellicola segue le avventure di Paul Safranek (Matt Damon), un uomo ordinario di Omaha che, insieme alla moglie Audrey (Kristen Wiig), sogna una vita migliore. Per rispondere alla crisi mondiale causata dalla sovrappopolazione, gli scienziati hanno sviluppato una soluzione radicale che permette di rimpicciolire gli essere umani a pochi centimetri d'altezza. Le persone presto scoprono che i loro risparmi valgono di più in un mondo più piccolo e, con la promessa di uno stile di vita lussuoso oltre ogni loro aspettativa, Paul e Audrey decidono di correre il rischio di sottoporsi a questa pratica controversa.
"The shape of water" di Guillermo del Toro, atteso oggi in concorso, con Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones, è invece una favola ultraterrena ambientata intorno al 1962 sullo sfondo dell'America della Guerra fredda. All'interno del remoto laboratorio governativo di massima sicurezza dove lavora, la solitaria Elisa è intrappolata in una vita di silenzio e isolamento che viene cambiata per sempre quando lei e la sua collega Zelda scoprono un esperimento segreto.
Tema sociale e molto attuale anche per "Human Flow" dall'artista Ai Weiwei. Più di 65 milioni di persone nel mondo sono state obbligate ad abbandonare le loro case per fuggire da carestie, cambiamenti climatici e guerre, causando il più grande spostamento umano dalla seconda guerra mondiale. L'epico viaggio cinematografico intrapreso da Ai Weiwei, offre a questa migrazione umana di massa una potente espressione visuale. Il documentario illustra sia la sconvolgente portata della crisi di rifugiati, sia il suo impatto umano profondamente personale. Girato in ventitré Paesi nel corso di un anno denso di eventi, il film segue una catena di storie disperate che si estende in tutto il globo, coinvolgendo paesi come Afghanistan, Bangladesh, Francia, Grecia, Germania, Iraq, Israele, Italia, Kenya, Messico e Turchia.