L'interprete israeliana de "Il cigno nero" e "Jackie" nei panni di una popstar nel film di Brady Corbet nella settima giornata del Festival
Capelli corti, glitter e perline sugli occhi, look aggressivo alla David Bowie, Natalie Portman è irriconoscibile nel film più atteso della settima giornata al Festival del Cinema di Venezia: "Vox Lux" del giovane e talentuoso regista Brady Corbet. L'attrice premio Oscar per "Il cigno nero" veste i panni di Celeste, cantante rock/punk, che deve fare i conti con una tragedia nazionale americana. Con lei nel cast anche Jude Law.
Già vincitore del premio per la regia di "Orizzonti" e del Leone del futuro nel 2015 con "The Childhood of a leader" Brady Corbet, mette in scena qui un nuovo percorso verso la fama, quello di Celeste appunto, che da sopravvissuta a una tragedia nazionale diventa superstar pop. Il film abbraccia un arco di tempo di diciotto anni, dal 1999 al 2017, delineando alcuni importanti momenti culturali attraverso lo sguardo della protagonista.
L’ex bambina del film ‘Leon’ di Luc Besson, torna quindi, dopo "Jackie", in cui interpretò una straordinaria Jackie Kennedy, nei panni inusuali di una popstar. La diva del cinema si trasforma con nonchalance in una cantante e ci sarà occasione anche per apprezzare la sua voce.
Il regista statunitense Brady Corbet ha parlato in conferenza stampa del suo film: "E' difficile parlare del mio film, è incentrato sui momenti chiave degli ultimi 20 anni. Ho cercato di fare del mio meglio ma non volevo essere didattico. La mia è una favola, una riflessione politica" ha detto il trentenne cineasta. "Viviamo nell'età dell'ansia, il film è stato pensato per fare in modo che tutti ci riflettano sopra collettivamente", ha aggiunto Corbet, che era affiancato da Portman e da altre due protagoniste femminili del cast, Stacy Martin e Raffey Cassidy.
Natalie Portman ha invece raccontato: "Mi sono ispirata a diverse popstar per questo ruolo, non mi paragono mai ai miei personaggi e non considero Celeste un mostro", ha detto l'attrice israeliana che poi ha parlato di Sia, la cantante e compositrice australiana che ha scritto le canzoni per il film: "Sono una sua fan ma nel film non interpreto lei. Ho avuto l'occasione di incontrarla in passato ed è un'artista di grande talento", ha spiegato l'attrice che poi si è detta "fortunata di aver avuto l'opportunità di interpretare il personaggio di Celeste".
In concorso anche lo straordinario affresco, in cui l'arte ha un ruolo principale, di tre epoche della Germania, dal nazismo ad oggi, firmato dal regista premio Oscar per "Le vite degli altri", Florian Henckel Von Donnersmarck, in "Opera senza autore" e "Acusada" di Gonzalo Tobal, sul vortice nel quale si ritrova una studentessa accusata di omicidio, al centro di un processo mediatico.