LACRIME E COMMOZIONE AL LIDO

Venezia75, Minervini presenta il secondo film italiano in concorso

Il regista in lacrime: "Ci hanno sparato durante le riprese"

02 Set 2018 - 17:01
 © ipa

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A Venezia75 è il giorno del secondo film italiano in concorso: "What you gonna do when the world's on fire?" del regista Roberto Minervini, un documentario sulla vita nel sud degli Usa, nel Mississippi profondo tra povertà, razzismo e violenza e le nuove Black Panther. Fuori concorso l'Amica geniale" di Saverio Costanzo. E in lizza per il Leone d'oro la fiaba western "The sisters brothers" di Audiard.

Minervini: "Ci hanno sparato durante le riprese"
"Durante le riprese a New Orleans ci hanno sparato, la polizia ha tirato dei proiettili anche verso di noi, ci siamo spaventati ma questa troupe credeva così tanto all'urgenza di raccontare il grido della comunità afro e indo americana di New Orleans che abbiamo continuato a girare", ha raccontato Roberto Minervini, emozionandosi fino alle lacrime, presentando il film documentario “What you gonna do when the world's on fire?” (Cosa fare quando il mondo è in fiamme?).

Anche Paolo Sorrentino presente per “L'amica geniale” di Saverio Costanzo
Presente al Lido ad accompagnare dietro le quinte la produzione e il cast dell'Amica geniale, anche il premio Oscar Paolo Sorrentino che figura nei titoli come produttore esecutivo della serie che si annuncia anche best seller internazionale sulla scia del successo della saga editoriale. La pellicola di Saverio Costanzo affronta uno dei romanzi della saga firmata dalla misteriosa Elena Ferrante. Nel cast Elisa Del Genio, Ludovica Nasti, Margherita Mazzucco, Gaia Girace.

Audiard: “Sisters Brothers” è una fiaba western
In concorso a Venezia 75 anche "The sisters brothers", altro western che corre per il Leone d'oro diretto da Jacques Audiard, con un cast straordinario capitanato da Joaquin Phoenix, John C. Reilly, Jake Gyllenhaal, Riz Ahmed. Ci tiene a dire oggi al Lido il regista Palma d'Oro con Dheepan nel 2015: "Non considero questo lavoro un western. Il fatto è che appena ho letto il libro di DeWitt ne sono rimasto entusiasta, ma non ho mai pensato di trattarlo come un western, casomai lo definirei più una fiaba o un romanzo di formazione".

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