Senza mai citare in maniera diretta la vicenda, il cantante ha pubblicato un post social, parlando di "menzogna, tradimento, ricatto". Gli avvocati: "Non sono contestati i reati di revenge porn o maltrattamenti"
© Matteo "Baglyo" Baglioni
"Oggi piacciono i mostri, se il mostro fossi io vi piacerei". E' nel cuore della notte che arriva - tramite i social - il primo cenno di reazione da parte di Morgan, a processo per maltrattamenti e stalking nei confronti della ex fidanzata Angelina Schiatti e che mercoledì è stato "scaricato" dalla sua casa discografica, la Warner. I legali dell'artista hanno dichiarato che all'artista non sono contestati i reati di revenge porn o maltrattamenti.
Senza mai citare in maniera diretta la vicenda, il cantante in un lungo post di solo testo scrive: "Bestie violenti e misantropi untori e boia stiano da parte di starfuckers e mafiosi, esseri umani e persone dotate di anima stiano con me". Nel suo messaggio social, il musicista invita a non intraprendere "nessuna guerra ai mostri: hanno un dispositivo di autopunizione, quindi non dovremo fare nulla". "Io non vi piaccio - prosegue - perché gli angeli non piacciono ai mostri. Gli angeli stiano con me - è il suo appello - i mostri con loro". Poi, al termine del post, parla di "menzogna, tradimento, ricatto". E conclude: "A voi la scelta".
Anche legali dell'artista hanno rilasciato alcune dichiarazioni sulla vicenda. "In merito all'articolo pubblicato ieri sul 'Fatto Quotidiano', ripreso da varie testate, nonché ai comunicati per il tramite dei social media, riteniamo doveroso fornire i seguenti chiarimenti", hanno dichiarati. "Il procedimento penale è stato instaurato da una querela presentata più di quattro anni fa dalla sig.ra Angelica Schiatti per presunti reati di stalking e diffamazione: questo procedimento era già noto alla stampa, che aveva già avuto modo di parlarne. Le presunte condotte, sulle quali si potrà pronunciare solo il Giudice, contestate al sig. Castoldi risalgono al 2020-2021: si tratta dunque di vicende risalenti a 3-4 anni fa. Nessun altro tipo di reato (come si è letto ad esempio sulla stampa e sui social di 'revenge porn' o 'maltrattamenti') è contestato al sig. Castoldi e tantomeno asserite condotte successive al settembre '21"
"È evidente che, in un momento in cui non è successo nulla da un punto di vista sia fattuale che processuale, l'obiettivo della recente onda mediatica è oggi il Giudice del processo, 'reo' di avere fissato una udienza per verificare la possibilità di trovare un accordo tra le parti - prosegue il legale di Morgan Rossella Gallo - È molto grave che si attacchi la persona del magistrato, sindacandone arbitrariamente l'operato senza avere cognizione né competenza in materia.Soprattutto creando una pressione mediatica per condizionarne l'operato, accusandolo di porre in essere la 'vittimizzazione secondaria' della persona offesa".
"I vari magistrati che si sono occupati sino a oggi della vicenda non hanno mai ritenuto di dovere applicare misure cautelari da codice rosso, evidentemente perché non hanno ravvisato alcun pericolo per la persona offesa. Altrettanto certa è la presunzione di non colpevolezza, quale principio costituzionalmente garantito", ha continuato Gallo. "In queste frenetiche ore sono apparse diverse ricostruzioni dei fatti non rispondenti al vero, funzionali unicamente a fornire una immagine totalmente distorta del sig. Castoldi, con indebite ripercussioni sulla sua sfera privata oltreché pubblica, delle quali verranno interessate le autorità' giudiziarie competenti".