INTERVISTA A TGCOM24

Statuto, disco e tour per festeggiare i 25 anni di "Zighidà"

Il leader della band mods di Torino, Oskar, racconta a Tgcom24 l'anniversario e l'uscita di "Zighidà 25"

21 Apr 2017 - 15:22
 © ufficio-stampa

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Sempre in giro nel nome della coerenza e degli ideali mods, gli Statuto festeggiano i 25 anni del loro disco più importante, “Zighidà”, con la pubblicazione della versione deluxe dell'album. All'interno oltre ai brani rimasterizzati e alcuni extra, è presenta la ri registrazione di “Qui non c'è il mare” con la partecipazione di Caparezza. Tgcom24 ha parlato della celebrazione di questo anniversario con Oskar, il cantante della storica band di Torino.

- Oggi parliamo di un anniversario molto importante per voi: l'uscita della versione deluxe di "Zighidà" per i suoi 25 anni. Che cosa contiene e cosa significa per voi quel disco.
E' stata un'idea della nostra casa discografica. In effetti ai concerti abbiamo un pubblico composto per gran parte dai giovani e i brani più acclamati provengono da quell'album. I i ragazzini non sanno neanche che provengono da quel disco. E allora volevamo riproporre quel disco con i brani rimasterizzati mettendo delle cose in più: una versione ska del brano di Buscaglione "Noi duri", una versione goliardica di "Abbiamo vinto il festival di Sanremo” con la partecipazione del tenore Romano Doria e poi c'è tutto un concerto registrato il 29 settembre 1992. E poi c'è la versione ri-registrata da Max Casacci di “Qui non c'è il mare” con la partecipazione di Caparezza.

- Come e perchè avete scelto Caparezza?
Molto semplicemente. La canzone parla di Torino e un personaggio molto importante per la musica a Torino è stato Carlo U. Rossi, produttore artistico nostro e anche di altri come 99 Posse, Jovanotti, 883 e anche Caparezza. Avevamo conosciuto lo stesso Caparezza in studio da Carlo. Quando abbiamo pensato di rifare "Qui non c'è il mare" , nella parte rap volevamo un ospite e abbiamo pensato a lui. In più c'era l'idea di devolvere i diritti del testo all'associazione che porta il nome di Carlo che si occupa di valorizza i giovani che si avvicinano alla carriera di produzione artistica e accettato di buon grado la proposta, scrivendo lui il testo e facendo un lavoro che ci piace tanto.

- Pensi che il significato di quelle canzoni di 25 anni fa sia rimasto intatto ancora oggi?
Purtroppo sì. Ci sono delle canzoni in cui si parla di problematiche sociali e che con il tempo si sono acutizzate in questi anni a causa della crisi mantenendole attuali. Quei brani li abbiamo sempre suonati dal vivo e tenute vive tenendole al passo coi tempi.

- Da "Zighidà" a oggi, in questi 25 anni cosa è successo agli Statuto?
Tante cose che ci hanno portato su piani diversi da quello nazionalpopolare a quello alternativo, mantenendo però sempre la nostra integrità ideologica stilistica e comportamentale. Questo è il motivo d'orgoglio più grande: siamo arrivati ovunque rimanendo noi stessi.

- Tra poco partirà un nuovo tour, dal vivo rifarete tutto il disco?
Ogni concerto che terremo sarà diviso in due parti. Nella prima, suoneremo le canzoni più importanti degli altri dischi. Nella seconda suoneremo "Zighidà", inserendo il sax nell'organico. Questa non è una novità, comunque, perchè i brani di quel disco chiudono di solito i nostri classici live.

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