PROCESSO ALLA STORIA

Steve Jobs alla sbarra: genio visionario o guru illusorio?

Al teatro Manzoni di Milano va in scena l'ultimo appuntamento di "Processi alla storia"

26 Mar 2018 - 14:00
 © ufficio-stampa

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Sul palco del Teatro Manzoni, lunedì 26 marzo alle 21, quarto appuntamento con i "Processi alla Storia". A essere sul bano degli imputati ci saranno questa volta Steve Jobs e il ruolo delle tecnologie. "Grazie anche alle innovative tecnologie create da Steve Jobs la società globale e l’economia hanno subito epocali trasformazioni - dice Elisa Greco, autrice e curatrice del format: . Tuttavia siamo davvero di fronte ad una nuova frontiera della conoscenza oppure siamo di fronte ad uno stravolgimento di cui non guideremo più le fila?".

Sarà la Corte, presieduta dal magistrato Fabio Roia, Presidente di Sezione Tribunale di Milano, a condurre il processo rendendo noti i capi di imputazione che saranno ripresi e sostenuti dal massmediologo e giornalista Klaus Davi nel ruolo di Pubblico Ministero mentre all’avvocato e coautore del libro “Il diritto all’oblio, l’etica nella società interconnessa“. A Umberto Ambrosoli il compito di sostenerne la difesa. Nel ruolo del protagonista, l’imputato Steve Jobs, l’imprenditore Arturo Artom.

In contraddittorio si alterneranno le testimonianze, per l‘accusa, di Serena Danna, vice direttore digital di Vanity Fair, e del giornalista Edoardo De Biasi, con la partecipazione del consulente di parte Riccardo Bettiga, Presidente dell’ordine degli Psicologi della Lombardia. Per la difesa gli interventi di Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano e della creative producer e storica della televisione - Università Cattolica di Milano Erika Brenna, con il noto avvocato Franco Toffoletto che sarà chiamato sul palcoscenico come consulente per la difesa.

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