Il chitarrista del gruppo inglese sarà a Milano il 13 marzo per un'unica data italiana del suo tour solista. Tgcom24 ne ha parlato con lui
di Massimo Longoni© ufficio-stampa
Appuntamento da non perdere per gli appassionati del prog e del rock di qualità. Martedì 13 marzo, al teatro Dal Verme di Milano, sarà di scena per l'unica data italiana del suo tour Steve Rothery. Chitarrista e fondatore dei Marillion, band che ha segnato la stora del new prog, Rothery porterà sul palco pezzi del suo percorso solista e canzoni storiche della band di origine. "Per me è la celebrazione di una carriera" dice a Tgcom24.
Una hit planetaria a metà anni 80 ("Kayleigh") inserita in un album, "Misplaced Childhood", che è stato l'apice della popolirità e del successo commerciale. Ma i Marillion sono stati molto più di questo: quasi 40 anni di carriera, passando da un prog più tradizionale (al punto di essere definiti gli eredi dei Genesis) a un rock a 360 gradi. Capaci di sopravvivere all'addio di un cantate e frontman iconico come Fish per trovare nel suo successore Steve Hogarth un centro di equilibrio mirabile che ha fatto sì che il gruppo, pur passato il momento del grandissimo successo di pubblico, trovasse una strada sicura sempre nel segno della musica di qualità. E se il sound dei Marillion è inconfondibile lo si deve anche alla chitarra di Rothery, con uno stile unico, dove è bandito il virtuosismo fine a se stesso e la tecnica è sempre stata un passo indietro rispetto all'emozione e ogni nota è pesata per il suo valore espressivo.
© ufficio-stampa
Sul palco con Rothery ci sarà band consolidata da anni di esibizioni insieme: Dave Foster alla chitarra (Mr. So & So), Yatim Halimi al basso (Panic Room) e Leon Parr, batteria (Mr. So & So) e Martin Jakubski alla voce (Stillmarillion). C'è persino un pezzo di Italia con Riccardo Romano delle RanestRane alle tastiere. La presenza alla voce di un cantante di una tribute band dei Marillion è emblematica della volontà di concentrarsi esclusivamente su brani della prima era della band, da "Garden Party" a "Three Boats Down The Candy", passando per ampi stralci di "Misplaced Childhood" e "Cluthing At Straws". Insomma, gli orfani dei Marillion di Fish avranno di che commuoversi... "Il concerto inizia con alcuni brani dai miei lavori solisti ma poi è stato naturale guardare alla discografia dei Marillion, che fa parte del mio bagaglio di esperienza in maniera fondamentale - spiega il chitarrista -. Compresi i lavori degli inizi. Così ho ripreso cose che con i Marillion non facciamo da anni. Questo concerto è una celebrazione della mia carriera. L’anno prossimo saranno 40 anni che sono nella band, una vita intera".
In questo tour fai solo brani del periodo Fish, l'esatto opposto di quello che accade con i Marillion, dove ormai da anni vi concentrate su quanto fatto dal 1989 in avanti, a costo di lasciare fuori successi amatissimi...
Quando Steve Hogarth è entrato nel gruppo era ovvio che dovesse cimentarsi con alcune delle canzoni dell’era Fish, quelle che sentiva più affini e più adatte al suo modo di interpretare. Ed è stato così per alcuni tour. Mano a mano però che cresceva la quantità di musica nuova che avevamo a disposizione è diventato naturale rimanere sempre di più in un perimetro che fosse di Steve al 100%. Ma per me questa cosa non vale: il concerto è uno specchio della mia carriera e quei brani ne fanno parte a pieno titolo
Quest'anno "Misplaced Childhood" compie 33 anni. Cosa ricordi di quel periodo?
"Quell'album per noi cambiò tutto. Quasi come se fosse giunto il momento di quadrare il cerchio. La nostra musica all'improvviso piaceva a tanti, e questo era avvenuto senza minimamente snaturarla".
Cosa si deve aspettare chi verrà al concerto di Milano?
Per lo spettacolo di Milano pensiamo a qualcosa di speciale. Per esempio ci saranno alcune canzoni da "Clutching At Straws" che non sono mai state fatte dal vivo nemmeno dai Marillion, come "Just For The Record" o The Last Straw. E sarà un concerto importante anche dal punto di vista visivo, con un set di luci speciale, studiato appositamente per rendere l'esperienza indimenticabile da ogni punto di vista.
Hai detto che l’anno prossimo compirete 40 anni di carriera. Avete in mente qualche appuntamento speciale per festeggiare?
Intanto abbiamo in programma di fare cinque Marillion weekend diversi: uno in Olanda, uno in Inghilterra, uno in Portogallo e uno in Canada. E poi magari anche un tour anche se potrebbero esserci delle complicazioni per la Brexit e ancora stiamo cercando di capire come potrebbe influire sul fare tour.
© ufficio-stampa