Il cantante statunitense ha fatto causa alla famiglia dell'avvocato Johanan Vigoda. Anche dopo la morte del legale i parenti hanno continuato a percepire una percentuale sui diritti d'autore di Wonder
© ansa
Il cantante americano Stevie Wonder ha presentato causa in tribunale contro la famiglia dell'avvocato Johanan Vigoda, che lo avrebbe truffato quando Wonder aveva solo 21 anni. Deceduto nel 2011 e legale del cantante per decenni, lo avrebbe indotto a firmare a sua insaputa, sfruttando la sua cecità, un contratto con il quale la star si impegnava a pagare parte dei diritti di autore alla sua famiglia a tempo indeterminato.
Secondo quanto riferiscono i media statunitensi, Wonder sostiene che il contratto prevedeva che all'avvocato andasse il 6% dei suoi diritti di autore. Una volta deceduto il legale, però, la stessa percentuale passava a tempo indeterminato alla sua famiglia: una clausola, questa, di cui la star non era a conoscenza. Wonder ha detto di non essersi reso conto che la sua casa discografica ha continuato a pagare i parenti del legale per due anni dalla sua morte, e quando se ne è accorto, ha ordinato di fermarli.
Nei documenti presentati in tribunale afferma di essere stato tradito da un uomo di cui si fidava, e chiede al giudice di dichiarare che l'avvocato ha approfittato di un cieco.