In un post su Instagram il cantante ha interpretato la sua canzone del 1986, considerata un inno di pace
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Era il 1986 quando Sting pubblicava il singolo "Russians", un accorato appello ai leader delle superpotenze americana e russa affinché pensassero ai loro figli e garantissero un futuro di pace. Ora, più di 30 anni dopo, il cantante inglese ha deciso di ricantare quel brano (da lui eseguito molto di rado) per aggiornarlo alla situazione attuale.
Un brano che sembrava appartenere a un altro mondo e un'altra epoca: quella della guerra fredda e della cortina di ferro. E che invece è tornato prepotentemente d'attualità. "Ho cantato raramente questa canzone da quando è stata scritta tanti anni fa, perché non pensavo che sarebbe stata di nuovo rilevante - dice Sting nel video prima di imbracciare la chitarra ed eseguire il brano in un video postato su Instagram -. Ma, alla luce della sanguinosa e tristemente sbagliata decisione di un uomo di invadere un vicino pacifico e non minaccioso, la canzone è, ancora una volta, un appello al nostro comune senso di umanità".
La dedica è per "gli ucraini coraggiosi che combattono contro questa tirannia brutale e anche ai molti russi che stanno protestando nonostante la minaccia di arresti. Noi, tutti, amiamo i nostri bambini. Fermate la guerra".
Nel post Sting ha anche voluto indicare un modo concreto di dare una mano, segnalando l'indirizzo a cui poter mandare aiuti per la popolazione ucraina.