Suor Cristina si dà al musical: da "The Voice" al debutto in "Sister Act"
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La religiosa-cantante sarà in scena al teatro Brancaccio di Roma dal 10 dicembre. E non teme le critiche: "Papa Francesco mi appoggerebbe perché mi avvicino alla gente"
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Dopo aver trionfato in "The Voice" Suor Cristina prosegue il suo percorso musicale debuttando nel musical. Dal 10 dicembre sarà in scena a Roma, al teatro Brancaccio, nella versione italiana di "Sister Act". E dalle critiche si difende con uno "sponsor" di eccezione. "Credo che Papa Francesco mi appoggerebbe - dice -, perché la Chiesa deve accorciare le distanze con la gente. Che Dio benedica questo musical!".
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La vittoria nel talent è stata solo il primo passo per la suora 27enne. Sono poi arrivate la pubblicazione dell'album "Sister Cristina", i complimenti delle star internazionali (da Madonna a Whoopy Goldberg) e i milioni di visualizzazioni delle sue performance canore su YouTube. E ovviamente anche le polemiche per questa sua passione con show business che qualcuno vede in contrasto con la vocazione religiosa... "C'è sempre qualcuno che non è d'accordo - dice lei -, ma non esiste luogo in cui non possa arrivare il messaggio di Gesù".
Ora l'attende una prova impegnativa, in un musical celebre e rodato, ricco di brani (25, scritti dal celebre autore "Disney" Alan Menken) dalle atmosfere soul, funky e disco anni 70, coreografie e parti recitate. Protagonista è la madrilena Belia Martin (nel ruolo di Deloris, portato alla celebrità da Whoopi Goldberg), Pino Strabioli (in quello di Monsignor O'Hara) e Francesca Taverni (nei panni della Madre Superiora). In scena Suor Cristina sarà la novizia Suor Maria Roberta, un personaggio che presenta qualche tratto in comune con la sua storia privata: "La novizia è una ragazzina, ancora non ha ricevuto la chiamata e si trova a scegliere tra il mondo esterno e il convento - spiega -. Si farà tante domande, ma poi deciderà di donarsi completamente al Signore. In fondo è stato cosi' anche per me quando ho fatto la mia scelta".
A chi si chiede se percepisca dei soldi per le sue attività artistiche, risponde risoluta, ma con grande serenità: "Io ho fatto voto di povertà. Gli introiti vanno tutti alla congregazione per finanziare i progetti di solidarietà che abbiamo in Brasile - dice -, lì ci sono dei bambini che vorrebbero creare una banda musicale e noi stiamo cercando di aiutarli a realizzare quel sogno".