"12 anni schiavo", il viaggio di Steve McQueen nell'America delle catene
© ufficio-stampa
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In esclusiva per Tgcom24 la clip del film candidato agli Oscar
In esclusiva per Tgcom una clip di "12 anni schiavo", il nuovo film di Steve McQueen in uscita il 20 febbraio. Il lungometraggio (candidato agli Oscar) è tratto dalla memorabile autobiografia dell'afro-americano Solomon Northup (Chiwetel Ejiofor), che a metà Ottocento ha rivelato i retroscena dello schiavismo. Nato libero nello stato di New Yok, Solomon viene rapito e venduto come schiavo nelle piantagioni della Louisiana.
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Negli anni che hanno preceduto la guerra civile americana, Solomon Northup (Chiwetel Ejiofor), un nero nato libero nel nord dello stato di New York, viene rapito e venduto come schiavo. Misurandosi tutti i giorni con la più feroce crudeltà (impersonificata dal perfido mercante di schiavi interpretato da Michael Fassbender) ma anche con gesti di inaspettata gentilezza, Solomon si sforza di sopravvivere senza perdere la sua dignità. Nel dodicesimo anno della sua odissea l'incontro con un abolizionista canadese (Brad Pitt) cambierà per sempre la sua vita.
Già autore di film appassionanti e intensi come "Hunger" e "Shame", il regista Steve McQueen pensava al film ancora prima di aver letto il libro. Gli interessava affrontare il tema dello schiavismo americano in una chiave inedita: dal punto di vista di un uomo che aveva conosciuto sia il bene della libertà che l'ingiustizia della schiavitù.
McQueen sapeva che all'epoca non era raro che i neri nati liberi negli stati del nord fossero rapiti e venduti come schiavi al sud. Solo in un secondo tempo ha scoperto che esisteva un'autobiografia che raccontava proprio quell'esperienza: "Volevo fare un film sullo schiavismo, ma non sapevo da che parte cominciare. Mi piaceva l'idea di partire da un uomo libero, come tanti di quelli che vedranno il film al cinema; un qualsiasi padre di famiglia che viene rapito e ridotto in schiavitù. Mi sembrava la persona adatta per ripercorrere la storia della schiavitù".