Dal 27 settembre la nuova pellicola del regista di "Fa la cosa giusta", che racconta l’indagine sotto copertura di un poliziotto afroamericano nel Ku Klux Klan
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Vincitore del Grand Prix a Cannes, "BlacKkKlansman" segna il ritorno dietro la macchina da presa di Spike Lee. Il film è un monito contro il ritorno della deriva razzista odierna e con un tono divertente racconta la storia vera di un detective afroamericano sotto copertura che nel 1979 riuscì, con l'aiuto del suo partner ebreo come controfigura, a infiltrarsi in una cellula del Ku Klux Klan. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva del film in uscita dal 27 settembre.
Sono i primi anni 70, un periodo di grandi sconvolgimenti sociali mentre negli Stati Uniti infuria la lotta per i diritti civili. Ron Stallworth (John David Washington) è il primo detective afroamericano del dipartimento di polizia di Colorado Springs, ma il suo arrivo è accolto con scetticismo ed ostilità dai membri di tutte le sezioni del dipartimento. Stallworth decide di farsi un nome e di fare la differenza nella sua comunità. Si imbarca quindi in una missione molto pericolosa: infiltrarsi nel Ku Klux Klan ed esporne i crimini.
Fingendosi un estremista razzista, contatta il gruppo e presto penetra all’interno della sua cerchia più ristretta. Coltiva anche una relazione con il Gran Maestro del Klan, David Duke (Topher Grace), che elogia l’impegno di Ron ai fini del progresso dell’America Bianca. Man mano che l’indagine sotto copertura procede, diventando sempre più complessa, il collega Flip Zimmerman (Adam Driver) partecipa insieme a Ron agli incontri privati con membri del gruppo razzista, vendendo così a conoscenza dei dettagli di un complotto mortale. Stallworth e Zimmerman fanno squadra e uniscono gli sforzi per riuscire a distruggere l’organizzazione il cui vero obiettivo è modificare la propria retorica violenta per ottenere il consenso della massa.
Prodotto dalla stessa squadra del film vincitore dell’Oscar "Scappa - Get Out", "BlacKkKlansman" offre un’analisi realistica del problema razziale nell’America degli anni 70 che è altrettanto rilevante nel tumultuoso mondo contemporaneo.