Il film di Paolo Goglio è stato quasi interamente girato, interpretato e montato da una sola persona con tecniche "selfie"
© ufficio-stampa
"Selfie". Una delle parole che caratterizzano la nostra epoca dominata dai social. E il selfie, ovvero la foto o il video di se stessi realizzata in prima persona, adesso arriva anche al cinema. Si intitola "Clic - Dieci giorni guidato dal vento" l'esperimento cinematografico di Paolo Goglio: quasi interamente girato, interpretato e montato da una sola persona con tecniche "selfie". Sarà proiettato in anteprima il 12 dicembre all'Anteo di Milano.
Una proiezione in realtà dedicata agli addetti ai lavori: giornalisti, produttori e distributori per quella che viene considerata una sfida alla comunicazione di tipo trash, ai cinepanettoni, al gossip e agli stessi strumenti social che, per paradosso di sceneggiatura, sono l'asse portante della trama. Un esperimento unico anche nel suo essere privo di trama, copione e testi. "Clic" è un "real film" dove tutto avviene realmente nell'attimo stesso in cui la telecamera si accende, nello scenario, nell'ambito, nel contesto e nel momento reale, come se il tessuto narrativo fosse guidato da una mano superiore o, come il sottotitolo stesso del film, dal vento.
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E proprio perché il selfie e i social sono motivi trainanti ecco che la seconda telecamera lavora proprio imitando una autoripresa da pubblicare sul proprio canale Youtube. "Non posso affermarlo con certezza perché non ne ho le prove ma penso che 'Clic' sia il primo selfie film nella storia del cinema. Ne sono certo!" afferma Goglio, regista e protagonista del film, presidente della Associazione Amore con il Mondo ODV e primo Selfie Regista della storia del cinema.
Gli spazi quasi incontaminati della Danimarca sono la location principale in cui è ambientato il film, costeggiando le spiagge dello Jutland per giungere nell'estremo nord sulla sabbia di Skagen, percorrendo oltre 4mila km alla ricerca dello scenario e del momento, guidato in parte da Google Maps ma soprattutto e realmente, dal vento. Estremizzando, ma neanche poi troppo, il mondo dei social, il film "Clic" si articola in una catena di paradossi e contraddizioni che altera completamente il senso della vita.
I grandi scenari del film, gli orizzonti del Mare del Nord, le scogliere e le praterie sono un richiamo ad allargare i propri confini ed entrare in un nuovo orizzonte. Il richiamo a valorizzare ogni istante di vita è poi una tematica aggiunta non da poco: “Granello di sabbia dopo granello di sabbia, la scansione cronometrica della nostra esistenza ci chiama a ridefinire il senso e il valore di ogni singolo attimo”.