"Il traditore", le immagini del film di Marco Bellocchio
© ufficio-stampa
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Unica presenza italiana in Concorso sulla Croisette, arriva al cinema il 23 maggio
In concorso al Festival del Cinema di Cannes, arriva contemporaneamente nelle sale italiane il 23 maggio “Il Traditore”, l’ultimo film di Marco Bellocchio. Il regista ha scelto di raccontare la storia di Tommaso Buscetta, un personaggio che a modo suo ha segnato la storia dell’Italia, attraverso un racconto fatto di violenze e drammi. Ad interpretare "il boss dei due mondi" è Pierfrancesco Favino. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.
Da "Variety" a "Liberation", tutti attendono a Cannes il nuovo film di Bellocchio che proprio quest'anno, a novembre, compirà 80 anni e che offre dopo "Buongiorno notte" e "Vincere" un altro ritratto italiano.
Il film racconta il primo grande pentito di mafia, l’uomo che per primo consegnò le chiavi per avvicinarsi alla piovra, cambiando così le sorti dei rapporti tra Stato e criminalità organizzata. Tutto parte con l’arresto in Brasile e l’estradizione in Italia, passando per l’amicizia con il giudice Falcone che sembra poter dare vita a un cambiamento radicale: seguendo un proprio percorso personale, l'uomo accetta il ruolo del "traditore" e comincia a raccontare i segreti di mafia, permettendo per la prima volta a un giudice di penetrare la logica e la struttura della "cupola". Ma Cosa Nostra ricorda a Buscetta e all’Italia che la sua sconfitta è ben lontana. Scoppia la bomba a Capaci e il protagonista alzerà il tiro facendo il nome di Andreotti. Da quel momento sarà costretto a fuggire dall’Italia per sempre.
La prospettiva del racconto di Bellocchio non è quella del cinema d'inchiesta, ma l'indagine psicologica sulla mente di un uomo che è chiamato a una scelta per cambiare la sua vita. Diverso dai ritratti "che spesso in modo meritevole, ma per me poco interessante fanno le tv che parlano di tutti i morti e del loro tragitto", ha confessato il regista, che è tornato dietro la macchina da presa a tre anni da "Fai bei sogni". Nel film si racconta "l’ambiguità e la sofferenza di un uomo che tradisce, ma al tempo stesso resta un mafioso, resta mentalmente nel mondo in cui è nato".
Bellocchio è anche sceneggiatore (insieme a Francesco Piccolo, Ludovica Rampoldi e Valia Santella e con la collaborazione di Francesco La Licata e la consulenza storica di Saverio Lodato): "Ho iniziato a pensarci e ho trovato la chiave del tradimento, tema per me interessante: mi ha ricordato il mio tradimento verso tutta una società, la mia educazione cattolica. Il tradimento può essere un atto vile, ma può invece rappresentare una separazione. È stata illuminante la lettura di 'Giuda' di Amos Oz".
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Oltre a Favino nel cast troviamo, tra gli altri, anche Alessio Praticò, Luigi Lo Cascio, Maria Fernanda Cândido, Gabriele Arena, Nino Porzio e Fabrizio Ferracane. Il film è stato preceduto da alcune polemiche circa il giorno di uscita, coincidente con l'anniversario della strage di Capaci. Qualcuno ha inteso la cosa come la volontà di strumentalizzare la ricorrenza usandola a fini promozionali. In realtà la scelta del giorno è stata dettata dal fatto che proprio il 23 il film viene proiettato a Cannes ed inoltre si tratta di un giovedì, giorno abituale di uscita dei film nelle sale in Italia.