"Lucy", Luc Besson esplora la mente: "Un desiderio lungo dieci anni"
© ufficio-stampa
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Il regista racconta in esclusiva a Tgcom24 i retroscena del suo nuovo thriller
Da Léon a Il quinto elemento, Luc Besson ha creato alcune delle eroine d'azione più memorabili del grande schermo. In "Lucy", al cinema dal 25 settembre, Scarlett Johansson svela cosa potrebbe fare un essere umano se utilizzasse il 100% delle sue potenzialità. "Volevo fare un film sull'intelligenza già dieci anni fa, ma allora non ero abbastanza intelligente per farlo" ha scherzato il regista a Tgcom24.
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La Lucy del titolo (interpretata da Scarlett Johansson) è una studentessa che viene rapita e usata come cavia per testare una potente sostanza sintetica. Una volta che la materia entra in circolo nel corpo, la sua capacità cerebrale si espande e comincia a sviluppare tratti superumani come telepatia, telecinesi e un incredibile controllo sulla materia. "E' una semplice ragazza che finisce con il diventare la più grande intelligenza dell'universo - spiega Besson - Mi piace giocare con le apparenze, è stimolante sviluppare questo concetto di opposti".
Mentre la sostanza continua a risvegliare e sbloccare ogni singolo angolo dormiente del suo cervello, Lucy cerca aiuto nel professor Samuel Norman (Morgan Freeman), la sola persona sulla terra con la capacità di vedere dove tutto questo potrebbe portare.
"Ero obbligato ad avere un professore nel film perché devo dire la verità, il 90% di quello che dice nel film è provato scientificamente - ha dichiarato il regista - Morgan Freeman rappresenta l'autorità, inoltre è un professore perfetto per due ragioni. Per prima cosa è d'accordo con la teoria (secondo cui l'essere umano possa espandere la sua conoscenza ndr.) perché la conosce molto bene ed è stato un piacere per lui poterne parlare. La seconda ragione è che è un attore così bravo che credi a qualsiasi cosa dica".
Per rendere realistico il film, Besson si è documentato e ha chiesto il parere di scienziati premi Nobel : "Sono rimasto sbalordito da quello che mi hanno raccontato. Mi hanno detto che abbiamo centinaia di miliardi di cellule che comunicano tra loro, inviandosi un migliaio di segnali al secondo. Il Web non è nulla al confronto!".