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Dalla tv al cinema, Marco D'Amore è ancora Ciro di "Gomorra" ne "L'immortale"

Dopo la sua morte nella serie, il personaggio "risorge", dando vita a un film tra thriller e drammaticità, creando una sorta di ponte tra quarta e quinta stagione

04 Dic 2019 - 12:32
 © Ufficio stampa

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Ciro Di Marzio è uno dei personaggi più amati della serie "Gomorra", Lo avevamo lasciato mentre affondava, colpito a morte dall'amico Genny Savastano, nelle acque del Golfo di Napoli. La serie è poi proseguita con la quarta stagione. Ora l'attore Marco D'Amore torna nei panni di Ciro in "L'immortale". Da qui riparte la sua storia, questa volta non in tv ma al cinema, dal 5 dicembre. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.

Il corpo di Ciro sta affondando nelle acque scure del Golfo di Napoli, colpito al petto da Genny Savastano, il suo unico, vero amico. E mentre sprofonda sempre più, affiorano i ricordi. I suoni attutiti dall’acqua si confondono con le urla di persone in fuga... È il 1980, la terra trema, i palazzi crollano, ma sotto le macerie si sente il pianto di un neonato ancora vivo: è Ciro di Marzio, ma da quel giorno in poi tutti lo chiameranno l'Immortale.  Anni dopo, quello stesso bambino ormai adulto, sopravvive anche a quel fatidico sparo: allora è vero quello che si dice, l'Immortale non lo uccide nessuno. 

Ambientato tra la Napoli degli anni ’80 post-terremoto e la Riga odierna, la storia è un continuo dialogo tra il presente di Ciro, esiliato sul Baltico a migliaia di chilometri da casa e dagli ultimi affetti rimasti, e il suo passato da orfano. Dall’infanzia per strada alle fredde estati del nord Europa, dai primi furti all’ultima guerra tra fazioni in lotta: tutto per sopravvivere a un mondo dove l’immortalità in fondo è solo una condanna.

"L'immortale" non è solo un film ma un nuovo capitolo che si integra completamente in "Gomorra - La serie", creando una sorta di ponte tra la quarta e la quinta stagione, un progetto crossmediale e innovativo per la prima volta in assoluto nella storia della serialità.

"Il film nasce dalla possibilità di sperimentare un linguaggio e creare un inedito crossover tra cinema e televisione, un ponte, un anello di congiunzione narrativo tra la quarta stagione di Gomorra appena tramontata e la quinta. Non è un episodio a sé stante né uno spin-off senz’anima, ma un film che ha una sua indipendenza. La sfida sarà portare in sala tutti quelli che per varie ragioni Gomorra non l’hanno mai visto", ha dichiarato Marco D’Amore in un’intervista a Vanity Fair.

"Sento l'emozione delle grandi imprese, la paura dell'esordio ma anche la consapevolezza di avere tra le mani una storia che puo' far battere il cuore, turbare gli animi e stimolare le intelligenze. La storia di un uomo che per cui essere Immortale non è un dono, bensì una condanna. Ci vediamo al cinema", ha raccontato l'attore, che qui è anche regista.

"L'immortale", le immagini del film di e con Marco D'Amore

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