Laura Adriani: "Commedia o dramma pari sono, ma sogno un musical"
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L'attrice romana è tra i protagonisti della commedia di successo "Tutta colpa di Freud". "Che emozione trovarmi di fronte agli occhi di Alessandro Gassman" dice a Tgcom24
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Nel supercast della commedia di Paolo Genovese "Tutta colpa di Freud", c'è anche lei. Laura Adriani interpreta una 18enne che si innamora del 50enne Alessandro Gassman. "Trovarmi su un set così importante, con tanti attori noti è stata un'emozione - dice a Tgcom24 -. La prima volta che mi sono trovata davanti gli occhi di Gassman non è stato facile". Sogno nel cassetto? "Vorrei fare un musical in stile Broadway".
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Iniziata come concorrente canterina di "Ti lascio una canzone", la carriera di Laura si è svolta fino ad ora soprattutto nel campo della fiction, dove l'abbiamo vista nei "Cesaroni", in "Un caso di coscienza" e "Provaci ancora prof" (e un'altra fiction, "Solo per amore" è in preparazione al momento per Canale 5. La commedia romantica di Genovese è la prima vera prova importante a livello cinematografico. "Non mi ero mai trovata su un set come quello - spiega lei -, molto ricco, con grandi attori. E' andata molto bene, un grande divertimento ma anche un impegno notevole. Di sicuro è stata un'esperienza proficua per la mia carriera".
Cosa ti ha colpito di più?
Per me abituata alla fiction, le modalità di lavorazione sono state molto diverse. Avevamo molto più tempo a disposizione. E poi... che cast! Ricordo che alla lettura del copione ero molto imbarazzata, intimidita da questi grandi personaggi. Ma alla fine proprio grazie a loro si è instaurato un bellissimo rapporto con tutti, anche dal punto di vista lavorativo. Oggi parlare di Alessandro Gassman è diverso da quando ne parlavo quando nemmeno lo conoscevo.
Oltre alle precedenti esperienze lavorative, hai studiato tanto, in scuole importanti. La preparazione non protegge un po' dall'emozione in questi casi?
L'emozione non c'è quando sei calata nel personaggio. E al di fuori dalla recitazione, quando diventi Laura con Alessandro Gassman e Marco Giallini, che prende il panico. Le prime volte che Alessandro mi guardava negli occhi ho avuto qualche mancamento, ma è normale, sono occhi speciali che hai visto al cinerma e, per la prima volta, sono lì che guardano te. Ma questa cosa non passerà mai: se a cinquant'anni lavorerò per la prima volta con Elio Germano avrò la stessa emozione.
Nel film tu sei una 18enne innamorata di un uomo di 50 anni. Cosa pensi di una relazione con tanta differenza di età?
Credo che possa esistere un amore di questo tipo. Certo, è più semplice cominciare, quando ci sono l'innamoramento e la passione, che portarlo avanti. Mi chiedo quanto possa durare perché sono due realtà completamente diverse. Nel caso del film devo dire che la situazione era un po' falsata da Gassman: lui non è proprio un 50enne, è molto affascinante anche per una ragazza di vent'anni.
Hai qualche altro progetto in cantiere?
Sto girando una fiction per Canale 5 che si intitola "Solo per amore", una storia di famiglia, dal tono drammatico. E' qualcosa di diverso dal passato, dove ho fatto soprattutto cose dal taglio più brillante, ma proprio per questo mi piace. Per un'attrice è normale avere diverse sfumature. Anche la Emma di "Tutta colpa di Freud" aveva dei momenti di tristezza o problematici.
Tu hai esordito giovanissima a "Ti lascio una canzone" e fatto tanti studi di danza e canto. Questo tuo lato musicale che spazio ha nella tua carriera al momento?
Purtroppo non ha molto spazio. In Italia il musical non se la passa molto bene. Quello fatto come si deve richiede budget astronomici e pochi, per usare un eufemismo, possono permetterselo in Italia. Così le occasioni sono poche e, alla fine, quando mi tocca scegliere tra una cosa cinematografica e una teatrale, anche se il cuore mi porta verso la seconda, mi rendo conto che è la prima quella che professionalmente, in questo momento, può darmi di più, a livello di possibilità e visibilità. Però un musical sarebbe il mio sogno.