BACKSTAGE ESCLUSIVO

Tutti a "The Place", il bar dove si esaudiscono i desideri... ma a che prezzo?

Esce nei cinema italiani il nuovo atteso film di Paolo Genovese. Tgcom24 vi offre un backstage esclusivo per il web

09 Nov 2017 - 11:44
 © da-video

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Arriva nelle sale l'atteso "The Place", film di Paolo Genovese presentato all'ultima Festa del cinema di Roma. Al centro della vicenda, che ha come protagonisti, tra gli altri, Valerio Mastandrea, Marco Giallini e Alba Rohrwacher, c'è un taciturno cliente abituale di un caffè a cui tutti si rivolgono per vedere esaudito un sogno: in cambio lui chiede impegni. Tgcom24 vi presenta in esclusiva per il web il backstage del film.

A completare il cast ci sono Rocco Papaleo, Silvio Muccino, Silvia D'amico, Vinicio Marchioni, Alessandro Borghi, Sabrina Ferilli e Giulia Lazzarini. In origine c'è una web serie americana diventata poi oggetto di culto e adattata per la tv. Il regista di "Perfetti sconosciuti" ne traduce lo spirito in chiave italiana col suo gruppo d'attori preferito.

L'uomo misterioso del bar è Valerio Mastandrea e il cuore del film è capire cosa ognuno sia disposto a fare pur di realizzare il proprio desiderio. "Chi è quell'uomo e chi stabilisce le regole? Non è importante - dice Genovese -. Perché le scelte e le conseguenze riguardano solo gli uomini che si siedono davanti a lui in quel caffè, sta a loro definire cosa è il bene e cosa è il male, completamente liberi di scegliere la loro strada. Sono quegli uomini bisognosi di miracoli che, di volta in volta, tornano a raccontare come procede la loro vita tessendo una trama in cui le loro storie s'intrecciano, si complicano e si fanno sempre più tese, magnifiche o terribili, tragiche o piene di poesia.

Arriva la colonna sonora di Maurizio Filardo - In contemporanea con l'uscita del film nelle sale arriva nei digital store la colonna sonora del film, firmata da Maurizio Filardo. "The Place è un film molto particolare e intimo; per meglio comprenderlo sono partito dal leggere la sceneggiatura e dal frequentare un po’ il set rubando così qualche emozione da riversare sulle note di commento e sui vari temi - spiega Filardo -. Quando ho ricevuto il film e ho avuto la possibilità di lavorare sulle immagini, inizialmente è stato complicato capire come affrontarlo, comprendere la chiave di lettura di Paolo, ma grazie ai suoi suggerimenti ho trovato una strada chiara da seguire. Abbiamo scelto una via emotiva e interiore, inserendo qualche tensione solo dove fosse veramente indispensabile e ho cercato di sottolineare il lato umano e più profondo dei personaggi. Essendo un film di dialogo era necessario non invadere troppo il territorio. Nel film coesistono più temi, che solo in pochi casi ritornano, proprio per seguire la successione degli eventi e i cambiamenti degli stessi".

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