Il cantautore milanese racconta a Tgcom24 il nuovo album “Calmocobra” che esce il 18 ottobre
di Santo Pirrotta© Ufficio stampa
Due anni fa è cambiata completamente la sua vita, due partecipazioni a Sanremo (arrivò ultimo con “Sesso occasionale” e ringraziò tutti ironicamente per il risultato e con “Tango” invece fece commuovere tutti) da allora Tananai colleziona dischi di platino (tanto che nel nuovo studio a Milano fanno fatica a trovare spazio). Ma il cantautore 29enne milanese, dopo la sbornia del successo ha deciso di tenere i piedi ben saldi a terra, bevendo birrette nei pub con gli amici di sempre (alcuni dei quali fanno parte anche della band sin dai tempi in cui sugli skate ascoltava musica che in pochi apprezzavano) e, come confessa a Tgcom24, semplicemente "con un po’ di amore proprio, non circondandomi da yesman".
Scritto e interpretato da Tananai stesso, che ne ha curato la produzione con il contributo di Davide Simonetta, Michelangelo e Okgiorgio, con la direzione artistica di Stefano Clessi, il nuovo album "Calmocobra" è composto da 12 tracce, di cui 9 completamente inedite e preceduto dai singoli “Veleno”, “Storie Brevi” con Annalisa e “Ragni”. Si parte con “Fango” (Qualsiasi cosa succeda nella vita, per Tananai è fondamentale continuare a emozionarsi anche per le cose più piccole, come incantarsi davanti alla sua ragazza che si trucca e da lì scriverne una canzone) e chiude con “Radiohead” (un tuffo nell’adolescenza tra sogni e passioni) passando per “Nessun Confine”, una sorta di serenata hooligan ambientata in un pub inglese, dove un ragazzo dedica una canzone d’amore con cori da stadio a una ragazza che però muore per un tumore.
Alberto (vero nome di Tananai, ndr) come è nato questo album?
Nel nuovo studio che ho creato a Milano… Nelle case la prima cosa che cerco è la luce, sennò vado in ansia, visto che vivevo in un appartamento pieno di cunicoli dove la luce arrivava solo una volta al giorno alle 9 del mattino e la maggior parte delle volte dormivo… però lo studio per me deve essere proprio un posto sotto terra, dove non hai la percezione del tempo che passa e non mi sono appunto reso conto di avere fatto il disco. È un album fatto in famiglia, con amici che vedo spesso a cena o a bere una birra come Paolo Antonacci, Michelangelo, Davide Simonetta… ci vediamo perché abbiamo piacere a incontrarci, poi se nasce un brano meglio… non abbiamo mai fatto sessioni per fare pezzi, anche perché 9 volte su 10 poi non arrivano…
Rispetto al primo disco in cosa è diverso?
Ho cercato di individuare meglio la mia scrittura, nel senso che quando la gente sente una canzone, piaccia non piaccia, può dire ‘ok sto scemo è lui’… ascoltando questo disco mi sono riconosciuto, ed è una cosa che non sempre accadeva… è un disco allegro e allo stesso tempo romantico, c’è un buon bilanciamento. La cosa che lo contraddistingue è che è molto genuino, non è frutto di elaborazioni. Il primo è un po' più acerbo, in realtà è quello che l'ha reso bello: ecco la genuinità è la stessa però l'altro l'avevo fatto più in corsa. C’era Sanremo, dovevo mettermi in studio e bene o male dovevo tirare fuori un pezzo. Stavolta mi sono preso tutto il tempo necessario.
Due anni fa è cambiata la tua vita, come hai vissuto questa esplosione di notorietà? Come ti sei salvato?
Con un po' d'amor proprio e con la consapevolezza che quando si ha qualcosa di bello bisogna curarlo, non bisogna spremerlo, se sei un bell'albero di arance e vuoi farti una bella spremuta d'estate va bene, ma se fai una indigestione è la fine… mi sono circondato di persone giuste, che mi hanno sempre detto le cose che pensavano, non mi piacciono gli yesman. Il mio lavoro è cercare di fare musica il più possibile pura e genuina, in cui io in primis possa identificarmi. Al di là delle canzoni, essere al posto giusto nel momento giusto, come è capitato a me, è importante. Ma poi non puoi mentire, la gente ti sgama, soprattutto nel pop.
Sembri molto sodisfatto del risultato dell’album…
Sono molto sereno perché sono io, punto. La gente deciderà se è un bel disco, se vale la pena ascoltarlo e su quello io non ci posso fare niente, però so che io sono queste canzoni, cioè sono stato queste canzoni, e quindi è ora giusto darle il pasto al mondo.
Calmocobra è un disco vario…
Nell’altro disco avrei fatto il cazzone su qualche pezzo, qui mi sono riscoperto più romantico, non spacco più il naso a nessuno come in Ragni (ride, ndr), ho fatto un po’ la pace… prima ero soltanto o “Rave” o “Eclissi”, che autocitazione!, adesso ho scoperto che è bello mescolare le cose.
In “Punk love storia” c’è una citazione esplicita a Tiziano Ferro, che rapporto avete?
Con Tiziano siamo molto amici, è sempre stato carino con me, grazie a lui ho vissuto la mia prima esperienza a San Siro, è stata la notte davvero magica, la citazione è dichiarata.
Chi è il tuo pubblico, lo hai fotografato?
Ci sono i ragazzini e le ragazzine che fanno magari la fila per ore e ore, infatti ogni volta cerco di salutare tutti e ci sono però anche tante famiglie, mamme papà con i con loro bambini, molti mi hanno detto che il mio era il primo concerto dei figli e che non se lo dimenticheranno mai… poi magari in futuro gli farà schifo, però sicuramente lo ricorderanno come il loro primo approccio alla musica. Si crea una connessione speciale. Non vedo l’ora di avere 70 anni e magari essere fermato da uno di quei bambini che mi dice che la mamma lo portava ai miei concerti…
Con i live sei fermo da più di un anno e a novembre riparte il tour, stavolta nei palazzetti, oltre alla musica nuova in cosa sarà diverso?
Ecco, fermarmi con i live è stata la cosa per cui ho sofferto di più, davvero. Sapevo che era la cosa giusta ma è stato devastante. Ora siamo al lavoro con degli show designer incredibili, c'è ancora la mia band, non so cosa è successo loro ma sembrano più forti, ci sarà qualcosa di diverso perché suono anch'io, mi metto al pianoforte e alla chitarra, abbiamo riarrangiato dei vecchi brani, sarà tutto più bello e sincero. Sono tutti amici veri e con loro mi sento protetto.
L’unica collaborazione nell’album è con Annalisa, ci saranno ospiti live?
Se ci saranno, saranno delle soprese…
Dopo l’uscita dell’album, è tempo per Tananai di portare la sua nuova musica live in tutta Italia. Tananaitornerà infatti a esibirsi sui palchi dei palasport delle principali città italiane con il “Calmocobra live 2024” per tutto il mese di novembre a partire dalla data zero al Palazzo del Turismo diJesolo (VE) sabato 2 e proseguendo poi per un doppio appuntamento all’Unipol Forum di Milano lunedì 4 e martedì 5, al Nelson Mandela Forum di Firenze venerdì 8, al Kioene Arena di Padova sabato 9 e al Palaflorio di Bari martedì 12. La nuova tournée del cantautore continuerà poi venerdì 15 al Palasele di Eboli (SA), al Palazzo dello Sport di Romamercoledì 20, al Modigliani Forum di Livorno sabato 23, all’Unipol Arena di Bologna mercoledì 27, alla Vitrifrigo Arenadi Pesaro venerdì 29, concludendosi a Torino, martedì 3 dicembre presso l’Inalpi Arena.
TANANAI LIVE 2024
Sabato 2 novembre 2024 - JESOLO (VE) – Palazzo del Turismo (data zero)
Lunedì 4 novembre 2024 - MILANO – Forum
Martedì 5 novembre 2024 – MILANO – Forum
Venerdì 8 novembre 2024 - FIRENZE – Nelson Mandela Forum
Sabato 9 novembre 2024 - PADOVA – Kioene Arena
Martedì 12 novembre 2024 - BARI – Palaflorio
Venerdì 15 novembre 2024 - EBOLI (SA) – Palasele
Mercoledì 20 novembre 2024 - ROMA – Palazzo dello Sport
Sabato 23 novembre 2024 - LIVORNO – Modigliani Forum
Mercoledì 27 novembre 2024 - BOLOGNA – Unipol Arena
Venerdì 29 novembre 2024 - PESARO – Vitrifrigo Arena
Martedì 3 dicembre 2024 - TORINO – Inalpi Arena