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L'autore è ricordato soprattutto per il lungo e fortunato sodalizio artistico con Lucio Battisti, sebbene il suo contributo alla musica leggera italiana sia di respiro più largo, fin dai primissimi anni 60, firmando i testi di decine di altre canzoni famosissime
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"Un’avventura", "Il mio canto libero", "Mi ritorni in mente", "Riderà", "Oro, "Io ho in mente te", "A chi". Dal 1955 a oggi Giulio Rapetti, in arte Mogol, ha fatto da paroliere (ma lui preferisce definirsi autore) ad alcuni dei più importanti momenti della musica leggera italiana. ll 17 agosto l'autore compie 85 anni. Se il suo sodalizio con Lucio Battisi, durato dal 1965 al 1980, è entrato nella storia, ha messo la sua firma sui testi di decine di altre canzoni famosissime. Tra gli altri ha scritto per Riccardo Cocciante, Caterina Caselli, Bobby Solo, Little Tony, Mina, Patty Pravo, Adriano Celentano, Mango, Mia Martini.
Mogol, in mezzo alla musica, c'è nato: suo padre, Mariano, era un importante dirigente della Ricordi e, a sua volta, con lo pseudonimo Calibi, aveva avuto successo come paroliere negli anni 50. Già prima dei vent'anni Giulio Rapetti è entrato a lavorare alla Ricordi, e nel 1959 ha assunto lo pseudonimo con cui lo conosciamo. Nel 1960 la firma della prima canzone: "Briciole di baci", cantata da Mina.
Ma la consacrazione da paroliere avviene l'anno successivo con il brano "Al di là", che vince il Festival di Sanremo, scritto da lui e interpretato da Luciano Tajoli e Betty Curtis. La vittoria lo porta all'attezione delle più importanti case discografiche. Da questi incontri nascono altri intramontabili successi che hanno attraversato diverse generazioni: da "Stessa spiaggia stesso mare", cantata da Mina, a "Bambina bambina", cantata da Tony Dallara, che risulterà prima classificata a Canzonissima 1961. Nel 1963 torna a Sanremo e si conferma autore vincente: al primo posto si piazza di nuovo una sua canzone "Uno per tutte", questa volta cantanta da Tony Renis. Il successo si ripete due anni dopo con "Se piangi se ridi", composta insieme a Bobby Solo, che la porta sul palco dell'Ariston.
Tra gli altri grandi successi del periodo, ci sono "C'è una strana espressione nei tuoi occhi", "È la pioggia che va" (Rokes), "Io ho in mente te" (Equipe 84), fino a stabilire il record, incredibile per l'epoca, di un milione e mezzo di 45 giri venduti con "Una lacrima sul viso", incisa da Bobby Solo nel 1964.
Alla fine del 1965 avviene l'incontro con Lucio Battisti, che cambierà la vita di entrambi. I due realizzano inizialmente canzoni per altri interpreti, soprattutto gruppi e solisti beat come "Per una lira" (Ribelli), "Dolce di giorno" (Dik Dik), "Che importa a me" (Milena Cantù). Poi Battisti decide finalmente a passare davanti al microfono: il successo è formidabile. Nel 1969 il fenomeno Battistì esplode e i due autori si legano artisticamente in modo indissolubile creando una serie di perle, da "Acqua azzurra acqua chiara" a "Mi ritorni in mente", "Fiori rosa fiori di pesco" fino a "Emozioni" e "Pensieri e parole", tutti 45 giri che conquistano i primi posti delle classifiche di vendita.
Mogol, insieme al padre Mariano, a Sandro Colombini, Franco Dal Dello e, successivamente, Lucio Battisti, decide a questo punto di prodursi in proprio e fonda l'etichetta Numero Uno. Da qui Mogol scrive con e per Lucio Battisti capolavori del calibro "La canzone del sole", "I giardini di marzo", "E penso a te", "Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi". I due firmano anche canzoni indirizzate a gruppi e solisti di altre etichette: Equipe 84 ("29 settembre"), Dik Dik ("Vendo casa»), Mina ("Insieme", "Io e te da soli", "Amor mio"), Patty Pravo ("Il paradiso", "Per te").
Mogol e Battisti concludono il loro sodalizio con l'album "Una giornata uggiosa", pubblicato nel 1980. Dopo il divorzio, Battisti dà vita ad una svolta, cambiando completamente stile dei testi affidati al poeta sperimentale Pasquale Panella, che firmerà i suoi ultimi tre album. Per Mogol, il dopo-Battisti si concretizza, invece, nella collaborazione con Riccardo Cocciante con il quale scrive l'album "Cervo a primavera" e il successivo "Cocciante".
Ma il prolifico Mogol non si ferma qui: negli anni successivi nascono le collaborazioni con Gianni Bella, Mango, Gianni Morandi, e, anche con Adriano Celentano. Oltre a proseguire l'attività di autore di testi, Mogol è stato a partire dai primi anni 80 l'animatore, insieme a Gianni Morandi, della Nazionale Cantanti italiana di Calcio, progetto creato per raccogliere fondi a scopo benefico. Nell'ultimo quarto di secolo si è dedicato all'attività di formazione e talent scout rivolta ai giovani cantanti e cantautori, che lo porterà anche a collaborare con le alcune edizioni del Festival di Sanremo per preparare all'esordio sul palco dell'Ariston gli artisti della categoria Giovani.