Tarantino presenta The Hateful Eight a Roma: "Questo è anche un film politico"
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Il regista è arrivato alla conferenza stampa capitolina insieme al maestro Ennio Morricone, Kurt Russell e Michael Madsen
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Quentin Tarantino ha presentato a Roma "The Hateful Eight", in uscita il 4 febbraio. Con il regista c'era Ennio Morricone, che ha firmato le musiche in lizza per l'Oscar: "Non ci penso per niente, vado lì e basta", ha detto il compositore alla conferenza stampa di presentazione, alla quale hanno partecipato anche gli attori Kurt Russell e Michael Madsen. "Questo è anche un film politico", ha detto il regista. La pellicola è candidata a tre statuette.
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"Forse lo erano Bastardi senza gloria e Djiango Unchained. Ma non The Hateful Eight. Questo film non è politico", ha detto Quentin Tarantino specificando che "alcuni eventi, accaduti durante la lavorazione hanno reso questo lavoro molto più attuale di quanto fosse all'inizio".
"Io condenso, faccio 5 film dentro uno. Quando ho cominciato a girare questo, sapevo che volevo fare un western e un giallo alla Agatha Christie. E' stato solo alla fine del montaggio che ho realizzato di aver fatto un film horror, però non posso che dirmi felice", ha dichiarato il regista, spiegando di essersi ispirato al vecchio western e a John Carpenter soprattutto "nei paesaggi, dove c'è la neve e personaggi intrappolati nella stanza".
Uno dei temi trattati dal film è il razzismo: "Dire e ripetere nel film la parola 'negro', ha svilito il valore denigratorio del termine. Ha perso quel valore a furia di ripeterlo – ha detto Michael Madsen aggiungendo - Mio padre morto a dicembre avrebbe voluto vedere questo film. Anche se lui non sempre ha apprezzato i miei film, ma da questo avrebbe potuto apprendere qualcosa".
Oltre alla nomination per le musiche di Ennio Morricone, già vincitore del Golden Globe, "The Hateful Eight" è in corsa nelle categorie miglior attrice non protagonista (Jennifer Jason Leigh) e miglior fotografia (Robert Richardson). Tarantino si è, invece, rammaricato per la mancata nomination a Samuel L. Jackson: "La meritava", ha affermato il regista, dichiarando che se fosse stato lui in nomination avrebbe presenziato alla cerimonia e dunque non avrebbe sposato il boicottaggio per gli "Oscar troppo bianchi".