Al via il cartellone 2023-2024 con 17 produzioni e 34 spettacoli ospiti
© Laila Pozzo
In questo 2023 l'Elfo Puccini festeggia e celebra 50 anni della sua storia. Il teatro milanese presenta il cartellone 2023-2024, 17 produzioni e 34 spettacoli ospiti puntando al claim "ampie vedute", come testimoniato nell'immagine illustrativa della stagione a opera di Velasco Vitali: dal teatro e grazie al teatro si aprono ampie vedute, orizzonti, spazi aperti verso altri linguaggi e verso il mondo.
"Re Lear" di Shakespeare segna l’inizio della stagione. Ferdinando Bruni e Francesco Frongia (autori anche di scene e costumi) dirigono lo spettacolo affidando a Elio De Capitani il ruolo protagonista del vecchio e tormentato re. Un'altra analisi del potere, in questo caso declinata al femminile, apre il 2024: "I corpi di Elizabeth" (17 gennaio/11 febbraio) è un’opera, inedita in Italia, dell’autrice britannica Ella Hickson, tradotta da Monica Capuani. Diretto a quattro mani da Elio De Capitani e Cristina Crippa, lo spettacolo guarda al passato per parlare con grande attualità al presente. Poi in chiusura di stagione, va in scena "La gloria", uno spettacolo visto all’Elfo in occasione della prima edizione del Festival Hystrio che riflette ancora sul tema centrale in questa stagione, qui a partire dal racconto della giovinezza di Hitler.
In ottobre arriva al debutto anche il secondo progetto pensato per Elfo50, "Ricordare il futuro", un grande affresco composto da cinque atti unici (proposti singolarmente e in una maratona), commissionati dall’Elfo alle giovani generazioni di artisti della Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi. Drammaturghi, registi e attori diplomandi raccontano cinquant’anni di storia d’Italia in cinque spettacoli dai titoli emblematici: "Chiave Inglese", "Eppilend", "Gli Scarroccianti-Comici da Seconda Repubblica", "Piccola Luce", "Endling" (21 ottobre/5 novembre). E rivelano lo sguardo dei ventenni di oggi sul passato, sul presente e anche sul futuro.
Tra le novità più attese da segnalare lo spettacolo di Carrozzeria Orfeo. Dopo aver indagato nelle ultime creazioni il mondo degli ultimi, degli esclusi e dei perdenti, "Salveremo il mondo prima dell’alba" fotografa senza pietà il mondo del benessere, della classe dirigente, dei ricchi, colto nell’ambiente di una clinica di riabilitazione di lusso e lo racconta con il consueto timbro graffiante e comico-grottesco (9/28 aprile). Importante coproduzione anche quella con il Teatro Stabile del Veneto per il nuovo lavoro di Jacopo Gassmann che, da profondo conoscitore della drammaturgia british, porta in scena "The City" di Martin Crimp, una commedia nera, inquieta, kafkiana, incentrata sul potere del linguaggio (2/7 aprile). È invece interamente made in Elfo lo spettacolo-concerto che Francesco Frongia sta costruendo con Corinna Agustoni, Luca Toracca e Maria Caggianelli Villani nel doppio ruolo di attrice e musicista. "Peter Pank" (23 febbraio/3 marzo) è un’incursione nel mondo di J. M. Barrie e in "un’isola che non c’è" dai confini oscuri e profondi (com’era nella prime edizioni del famoso racconto).
Tanti registi, attori e compagnie tornano ciclicamente. Tra i più attesi il Teatro Due di Parma con "L’Istruttoria" (9/14 gennaio), a quasi quarant’anni dal debutto, dopo 1000 repliche, 150mila e dopo la scomparsa del suo regista, Gigi Dall’Aglio. Uno spettacolo che tutte le generazioni dovrebbero vedere, come anche "Muri - prima e dopo Basaglia", monologo scritto e diretto da Renato Sarti e affidato a Giulia Lazzarini (17/18 ottobre). Ed è un piacere anche ritrovare Umberto Orsini che propone il suo cavallo di battaglia, "Le memorie di Ivan Karamazov" (14/19 maggio).
Non ci sono solo novità nel palinsesto della stagione, ma anche storici successi, repertorio e storia. I primi 50 del teatro si potranno riscoprire nel sottopalco della sala Shakespeare grazie all’installazione interattiva a cura della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, ELFO, storie di un sogno (21 ottobre/19 novembre): cinque decenni ricchi di storie, cultura e spettacolo. I successi più recenti si potranno invece rivedere e applaudire sui palchi: nei cinquant’anni dal golpe in Cile torna "L‘acrobata" di Laura Forti (21 novembre/10 dicembre), diretto da Elio De Capitani e interpretato da Cristina Crippa e Alejandro Bruni; torna anche il dittico dedicato a Oscar Wilde, "L’importanza di chiamarsi Ernesto" seguito da "Atti osceni" di Moisés Kaufman (12 dicembre/4 febbraio), che vede Giovanni Franzoni nel ruolo dello scrittore irlandese. E ancora rivedremo a Milano e in tour i tre successi del 2022: "Moby Dick alla prova" (13 febbraio/3 marzo) di Orson Welles, con Elio De Capitani alla guida di una ciurma di attori e musicisti, "Tre donne alte" di Edward Albee (20 febbraio/10 marzo), con Ida Marinelli, Elena Ghiaurov, Denise Brambillasca ed "Edipo re", riscrittura del mito greco (5 /29 marzo) di Bruni/Frongia.
Tornano in apertura di stagione gli immancabili Rezza/Mastrella con "Bahamuth" (20/22 ottobre), uno dei loro cult, poi con l’ultima creazione Hybris (7/12 maggio). Costantemente presenti all’Elfo sono anche Gabriele Russo e il Teatro Bellini di Napoli che propongono quest’anno "Le cinque rose di Jennifer", capolavoro di Annibale Ruccello (21/26 novembre). Tra le compagnie applaudite nelle passate stagioni tornano anche Dimitri/Canessa che scelgono "Hallo, I’m Jacket" (30 aprile/5 maggio) per la loro seconda presenza all’Elfo, Marcido Marcidorjs che portano la loro ultima ‘follia’, il carosello dickensiano "David Copperfield sketch comedy" (7/12 maggio), Tindaro Granata che arriva con "Vorrei una voce", ispirato alle canzoni di Mina (21/26 maggio); e in qualche modo ci sembrerà di vedere rientrare all’Elfo un artista amatissimo, Paolo Poli, grazie all’omaggio di Pino Strabioli "Sempre fiori, mai un fioraio" (19 marzo/24 marzo).
Ma c’è un altro tema bruciante che emerge con evidenza guardando ai titoli in programma: la riflessione su femminile e sulla donna. Il Centro Teatrale Bresciano porta all’Elfo un testo di Sabrina Mahfouz, interpretato da Viola Marietti per la regia Serena Sinigaglia, "Chef" (12/17 marzo), Frosini/Timpano il Dittico della donna ("Sì l’ammore no", "Il futurismo della specie"), 369gradi "Come tutte le ragazze libere", di Tanja Sljivar per la regia Paola Rota che dirige nove intense interpreti (14 maggio/19 maggio), Teatro Piemonte Europa riallestisce "L’angelo di Kobane", nel quale Anna Della Rosa interpreta una contadina curdo-siriana che diviene un’implacabile cecchina (14 /19 maggio).