© Ufficio stampa | Ferdinando Bruni, Edoardo Barbone e Mauro Lamantia
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La compagnia ripropone sul palcoscenico milanese lo spettacolo per la regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia. Con un cast tutto al maschile
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Nella sua riedizione dell' "Edipo Re", la compagnia del teatro Elfo Puccini di Milano racconta l'eterno mito dell'indimenticabile eroe greco: un uomo che tenta disperatamente di fuggire a un destino di morte e crudeltà restandovi inevitabilmente incastrato. Ferdinando Bruni e Francesco Frongia propongono la loro versione della tragedia, riprendendola dal capolavoro di Sofocle, con un cast tutto al maschile che interpreta il protagonista e la regina Giocasta, il padre Laio e l'indovino Tiresia, trasformando anche le maschere e i costumi in presenze scenografiche per portare la storia in una dimensione onirica e sciamanica.
© Tgcom24
L'antico mito di Edipo che uccide il padre e sposa la madre, libera la città di Tebe dal mostro che la tiene soggiogata risolvendo l'enigma impossibile della Sfinge e provoca con la sua "ybris" (delitto, tracotanza) la terribile pestilenza ci parla anche di noi. Del nostro mondo complesso e a tratti indecifrabile, della realtà fuori e dentro di noi. E soprattutto della nostra illusione del controllo della vita, degli altri, dei sentimenti, che ci sfugge continuamente imprigionandoci in una trappola senza via di scampo. Proprio come Edipo, che tentando di sfuggire al suo destino, gli va incontro. E che alla fine, quando "vede" la realtà vera, si acceca in un estremo atto di dolore.
La favola nera di Edipo diventa così un archetipo dell'umanità tutta, di ogni tempo e di ogni luogo, che cerca inutilmente di nascondersi sotto maschere e inutili orpelli. Lo spettacolo dell'Elfo ci conduce alla scoperta del passaggio tra il vecchio mondo conosciuto e quello nuovo che intravediamo e al quale vorremmo sottrarci, pur sapendo che nulla ci potrà salvare da questa ignota realtà che ci aspetta. E al tempo stesso cerca di offrirci una chiave di lettura per scenari inquietanti già vissuti, come la pandemia da Covid adombrata nella pestilenza di Tebe.
Dall'indovino Tiresia alla regina Giocasta, dal re Laio alla mostruosa Sfinge, fino al protagonista Edipo, le figure che si confrontano sul palcoscenico hanno un'identità che conserva zone d'ombra alle quali il concatenarsi delle vicende dà una luce cupa e tragico, in una interpretazione visionaria dell'immortale mito greco. Trasformato in una (nera) favola di oggi.
Edipo Re - Una favola nera
Sala Shakespeare
Traduzione e adattamento Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
con Edoardo Barbone, Ferdinando bruni, Mauro Lamantia, Vincenzo Grassi
costumi Antonio Marras, realizzati da Elena Russo e Ortensia Mazzei
maschere Elena Rossi, luci Nando Frigerio, suono Giuseppe Marzoli
si ringrazia Tonino Serra per la decorazione del mantello di Edipo
produzione Teatro dell'Elfo
Fino al 29 marzo: martedì, mercoledì, giovedì e sabato ore 20:30, venerdì ore 19:30, domenica ore 16