A teatro sbarca il "Ministero della Solitudine"
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Spettacolo di lacasadargilla diretto da Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni e vicnitore di due premi Ubu
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Come si classifica una persona sola? C’è un sussidio di solitudine? Sono alcune delle domande che lacasadargilla si pone ne "Il Ministero della Solitudine", in scena al Teatro Franco Parenti di Milano dal 25 febbraio al 2 marzo con la regia di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni. Lo spettacolo, vincitore di due premi Ubu (Miglior Regia: Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni - Miglior Attore/Performer: Francesco Villano) nel 2023, prende spunto da una vicenda reale. Nel gennaio 2018 infatti, la Gran Bretagna ha nominato ufficialmente un ministro della Solitudine, il primo al mondo, per far fronte ai disagi che questa può provocare a livello emotivo, fisico e sociale. L’anno successivo ha inaugurato il relativo Ministero, "istituzione dalla natura politicamente ambigua e dalle finalità incerte".
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Partendo da qui, definendo la natura politica sostanzialmente ambigua e tragicamente comica di un'Istituzione come il Ministero della Solitudine, lacasadargilla apre una riflessione su un luogo – reale e immaginifico – capace di operare con linguaggi e dispositivi narrativi intorno ai desideri, ai rimossi e alle immaginazioni di un’epoca che sempre più richiede di ragionare con cura sulle comunità dei viventi. Una riflessione corale sulla solitudine, disagio sociale dell’epoca contemporanea, che la compagnia propone in forma di scrittura originale di, con e per cinque attori, strutturata per flash, incontri, incidenti e costituita da partiture fisiche all’orlo di una danza.
Sul palco cinque attori, cinque solitudini, intese innanzitutto come incapacità, difficoltà del desiderio – oggetto non controllabile per definizione – a trovare una corrispondenza, avendo in sé una speranza troppo alta, spericolata o eccessiva, per potersi mai realizzare. O ancora solitudini in cui si sprofonda perché ciò che è successo è irrecuperabile e non interessa a nessuno.
C'è Alma, che esce poco perché ha pura del suono che fa il mondo fuori dalla sua stanza.
E F., divorziato da poco, che ha problemi economici ed è ossessionato dal tema dell’estinzione e passa il tempo a scrivere lettere al Ministero per ottenere un sussidio con cui costruire un alveare.
Poi c'è Primo, di poche parole e la cui unica partner è Marta, una Real Doll di cui si prende cura e accanto a cui silenziosamente mangia e sogna.
Infine Simone, che lavora al Ministero della Solitudine e ha trasformato la sua professione in un ossessione solitaria fatta di oggetti, resti e racconti di vite altrui.
E Teresa, madre di Alma, con cui comunica solo attraverso porte e pareti, perennemente impegnata in occupazioni di facciata, inclusa la scrittura di un romanzo lunghissimo che presto presenterà al mondo, ma in verità queste occupazioni nascondono un’esistenza che deraglia dal piano reale a quello immaginario.
Cinque personaggi in cerca di uno sbocco dalla bolla/acquario della loro solitudine, esperienza universale e individuale, nella quale spesso il desiderio e il sogno si scontrano con la realtà quotidiana.