DAl 3 AL 5 MAGGIO

All'MTM Teatro Leonardo "Quasi una serata" di Ethan Coen: un riflessione sul rapporto tra umano e mistero dell'esistenza

A Milano dal 3 al 5 maggio lo spettacolo del regista americano firmato da Davide Marranchelli

24 Apr 2024 - 15:25
 © Luigi Benetti

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Ethan Coen con il fratello Joel ha raccontato al cinema la bizzarria delle vicende umane con il loro talento figurativo. Torna al MTM Teatro Leonardo di Milano lo spettacolo del regista americano, "Quasi una serata", una riflessione irriverente sul rapporto tra l’essere umano e il mistero dell’esistenza. La pièce in tre atti unici per la regia di Davide Marranchelli con Stefano Annoni, Paui Galli, Davide Marranchelli e Simone Severgnini sarà in scena dal 3 al 5 maggio e racconterà situazioni esilaranti e surreali dove è il divino a essere a nostra immagine e somiglianza, non viceversa.

© Tgcom24

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"Quasi una serata" è un gioco

  La struttura dell’opera è un gioco di teatro nel teatro e il lavoro registico aggiunge un’ulteriore scatola teatrale intorno all’opera di Coen per rendere questa “quasi serata” memorabile. Ridere amaramente, riflettere col sorriso, riconoscersi e sorridere delle nostre immense piccolezze. "Quasi una serata" è un gioco ed Ethan Coen ne è pienamente consapevole: un “aldilà” a immagine e somiglianza degli inferni di questa terra, discussioni fra coppie che potremmo essere noi ieri sera, dibattiti accesi tra dèi che amano e dèi che giudicano, ma comunque dèi che menano. Si affrontano smaccatamente temi altissimi, quasi intoccabili: domande esistenziali, l’eternità, il rapporto con Dio e con la propria coscienza, le relazioni e i sentimenti.

Le note di regia di Davide Marranchelli

  "Abbiamo scelto quindi di mettere al centro del dibattito proprio la teatralità, questo rito collettivo che tanto ci affascina e diverte, e di interrogarci innanzitutto sul nostro modo di fruire del teatro, di stare in scena e di stare in platea, e di porre le stesse domande anche al pubblico. Cosa cerchiamo da una serata di spettacolo? A cosa serve? Non basta sedersi per essere spettatore, e non basta agire per essere attore, per rendere quasi una serata una 'Serata intera' dobbiamo percepire gli esseri umani davanti e intorno a noi non solo come occhio e orecchio, ma come materiale fertile, malleabile e incredibilmente vivo", racconta Davide Marranchelli, che nelle sue note di regia spiega: "Questo spettacolo inizia molto prima del suo inizio, con un’investigazione che parte dalle nostre città e finisce in platea, in una (quasi) serata che vuole essere allo stesso tempo indagine e restituzione, spettacolo e prova, per rendere i confini della rappresentazione, così come quelli della finzione, sempre più labili".

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