E' uscito il primo Ep del cantante che ha partecipato all'ultima edizione di "Amici"
di Massimo Longoni© ufficio-stampa
Per molti è il vincitore morale di questa edizione di "Amici" e dopo la sua eliminazione, arrivata a sorpresa, in Rete i fan si sono sollevati in massa per protestare. In compenso Thomas adesso, fuori dalla scuola di Maria De Filippi, può godersi l'uscita del suo primo Ep, "Oggi più che mai". "E' una grande emozione - dice a Tgcom24 -. Stash e tutti quelli che ci hanno lavorato hanno trovato il vestito perfetto per i miei pezzi".
A vederlo ora, intimidito e con gli occhi spalancati per la sorpresa su quanto gli sta accadendo nel suo primo giro promozionale ("E' tutto così grande!"), si fa fatica a riconoscere il ragazzo che davanti alle telecamere di "Amici" ha spesso mostrato una padronanza del palco degna di un veterano. Ma Thomas (al secolo Bocchimpiani) i suoi 17 anni li ha tutti, li stessi che gli hanno impedito di vivere l'avventura del talent in casetta con i compagni e di comparire in video dopo la mezzanotte. E quindi che la timidezza e lo stupore facciano parte del suo bagaglio è non solo comprensibile ma persino sano.
Tratti del carattere che vanno però a sommarsi al talento messo in mostra e una consuetudine alla musica iniziata in tenera età: nato a San Giuseppe di Cassola (provincia di Vicenza) il 13 aprile 2000, frequenta il liceo musicale, dove studia canto e pianoforte. La passione per il canto e per la danza è sbocciata a 8 anni e a 10 si è esibito per la prima volta in pubblico. Nel tempo libero prende lezioni di hip hop e studia chitarra da autodidatta. Il suo idolo? Michael Jackson.
In "Oggi più che mai" ci sono sette canzoni, cinque inedite scritte da Thomas con Vittorio e Anthony Conte, di cui quattro prodotte da Stash e Alex Tricarichi e due cover: "Fast Car" di Tracy Chapman e "Hai Delle Isole Negli Occhi" di Tiziano Ferro.
© ufficio-stampa
"Il primo singolo è stato 'Scusa', che ho fatto con Boosta, ancora nel periodo del pomeridiano - spiega -. E' stato un po' il primo esperimento anche per quanto riguarda il lavoro con altri musicisti".
Invece per il singolo "Normalità", che ha anticipato l'Ep, hai lavorato con Stash...
E' stata una bella sorpresa perché ha centrato alla perfezione quello che avevo in mente per il pezzo. Sono molto felice del risultato anche perché quella è una canzone a cui tengo particolarmente.
Che effetto ti fa a vedere un brano scritto da te prendere forma nelle mani di qualcun altro?
Ogni mio pezzo racchiude una parte di me. Magari non parlo testualmente ma proprio di certe vibrazioni che ti danno le canzoni. Affidarlo a un arrangiatore significa avere fiducia nel pezzo e in colui che ci mette mano. Per quanto riguarda Stash, che ha arrangiato l'Ep, nonostante io gli abbia passato solo lo scheletro delle canzoni, chitarra e voce, lui ha azzeccato perfettamente gli arrangiamenti, a volte persino sorprendendomi.
Ti ritrovi in questi arrangiamenti?
Non solo. Vedo le mie canzoni con un vestito più bello. Che però mi appartiene sempre.
Andando avanti nel tuo percorso vorresti contribuire anche lavorare direttamente anche sulla parte di costruzione del pezzo?
Senz'altro. Adesso si è svolto tutto in fretta quindi non ho avuto nemmeno il tempo materiale per interagire con chi ha curato produzione e arrangiamenti però, anche per una crescita personale, mi piacerebbe essere sempre più coinvolto.
Ad Amici hai avuto occasione di fare tante cover. Come mai hai scelto "Fast Car" che potrebbe sembrare un po' lontana dai tuoi gusti?
"Fast Car" mi ha accompagnato un po' per tutto il percorso. E' stato un esperimento perché prima di allora mi ero esibito raramente con la chitarra al di fuori di Amici. Un esperimento per tirare fuori qualcosa di diverso. Per i professori, e anche per il pubblico, che l'ha sempre apprezzata. Mi sembra sia andato a buon fine: ho tirato fuori una sfumatura di me un po' diversa.
La tua eliminazione è stata accolta da una vera e propria rivolta dei fan in Rete...
Non mi aspettavo una reazione del genere ma non posso negare che mi abbia fatto piacere perché significa che qualcosa di buono l'ho trasmesso. Ma alla fine è un gioco, anche se importante perché ti dà un'opportunità che devi essere bravo a sfruttare. Sono felice di come l'ho vissuta, sono felice del percorso che ho fatto, penso di avere assimilato tutto quello che potevo. E poi il percorso fatto là dentro è molto importante per questo viaggio nella musica.
E adesso?
Adesso ho una bella serie di firma copie e se ci penso ho i sudori freddi. Una cosa è essere nello studio, in una sorta di gabbia dorata, un'altra trovarti faccia a faccia con chi ha comprato il tuo cd e, spero, lo ha anche amato.