La 25enne ha raccontato la terribile esperienza avuta a Maastricht, nei Paesi Bassi, quando era al secondo anno di università: "Accettai dei drink da un gruppo di ragazzi che non conoscevo, finii in ospedale"
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È un racconto shock quello pubblicato su Twitter da Gaia Zorzi, sorella del conduttore televisivo Tommaso, ex vincitore del Grande Fratello Vip. La giovane, molto seguita sui social, ha rivelato di essere stata drogata in discoteca quando aveva vent'anni, durante il suo secondo anno di università a Maastricht, nei Paesi Bassi. "Stupidamente accettai dei drink da un gruppo di ragazzi che non conoscevo - racconta -. Mi trovarono nel sangue il Roipnol, un sedativo. Grazie al cielo una delle mie coinquiline non ha lasciato mai il mio fianco".
"Non mi ricordai nulla" - "Durante il mio secondo anno di università ero uscita con le mie coinquiline per andare a ballare e stupidamente accettai dei drink da un gruppo di ragazzi che non conoscevo", ha scritto Gaia su Twitter. Era inizio serata, intorno alle 11. Quella che doveva essere un'occasione per divertirsi e lasciarsi andare dopo le fatiche degli studi si è invece trasformata in un incubo: "Io da quel momento non mi ricordo nulla. Zero assoluto", racconta.
"Persi i sensi" - Ma cos'era successo? "A quanto pare ho perso i sensi, è arrivata l'ambulanza fuori dal locale e io mi sono svegliata il giorno dopo alle 13 in ospedale". Le analisi del sangue hanno rivelato la causa dell'improvviso malore: "Mi trovarono il Roipnol, un sedativo conosciuto come date drug". Si tratta di una benzodiazepina usata generalmente come sonnifero, che a volte viene impiegata dai malintenzionati per aggressioni sessuali: per questo è stata indicata come una "droga dello stupro" insieme a Ghb e Gbl.
"Grazie al cielo c'era la mia coinquilina" - "Anni dopo questo locale di Maastricht chiuse", aggiunge Gaia. Il motivo sarebbe riconducibile proprio a episodi simili a quello accaduto alla sorella di Tommaso: "Questa cosa successe a più ragazze, e si scoprì che erano i baristi a vendere queste sostanze ai ragazzi che frequentavano la discoteca".
A salvarla, nel suo caso, fu un'amica: "Grazie al cielo quella sera una delle mie coinquiline non ha lasciato mai il mio fianco, mentre l'altra ha continuato a far serata. Rimase pure in ospedale fino alle sei di mattina, quando poi le dissero che probabilmente mi sarei svegliata tardi e le conveniva tornare a casa".