La dodicesima edizione dal 21 al 23 novembre a Ravenna
© Ufficio stampa
Compie dodici anni Transmissions, festival di Bronson Produzioni dedicato alle più interessanti frontiere della musica globale, che raduna ogni anno a Ravenna nel mese di novembre il meglio della ricerca in ambito sonoro da tutto il mondo. Quest'anno torna alla formula della direzione artistica “esterna”, coinvolgendo due figure di riferimento della produzione mondiale: Martin Bisi, guru della scena alternativa e noise newyorkese (fondatore dello storico BC Studio e produttore, tra gli altri, di Sonic Youth, Swans, Unsane) e Radwan Ghazi Moumneh, anima del progetto di culto Jersualem in My Heart. Dal 21 al 23 novembre sono in cartellone 17 artisti e band da 11 Paesi del mondo.
Com'è nel suo dna, Transmissions attraversa qualsiasi definizione o preclusione di genere: noise, drone, avant, ambient, folk, psichedelia e indie si mescoleranno ancora una volta nelle tre serate del festival.
L'edizione 2019 vedrà protagonisti chiamati a raccolta per l’occasione da Martin Bisi, alcune autentiche icone della musica alternativa americana come i White Hills, alfieri del movimento space/psych-rock ispirato alla scena dei club della Big Apple di fine anni 70 e primi anni 80, e i Live Skull di Mark C. e Tom Paine accanto al jazz distopico degli Parlor Walls, al noise post-pop del duo Tidal Channel (Genevieve Fernworthy e Billy Cance), e allo stesso Martin Bisi in doppia veste live: con l’omonima band e con BC35 Collective Set, formazione mobile che presenterà i brani dell’omonimo disco inciso per Bronson Recordings. Ad impreziosire la line-up firmata da Bisi, gli unici due act italiani in programma, entrambi provenienti dall’area romagnola, a rappresentare la grande vocazione allo scouting che caratterizza da sempre Bronson e le sue iniziative: la ravennate Francesca Morello, aka. R.Y.F., con il suo mix ruvido e poetico di neofolk, doom e punk blues, e i Solaris, da Cesena con una miscela di noise rock e stoner che si rifà a Shellac ed Helmet passando per Slint, Melvins e Kyuss.
Perfetto contraltare di quella di Bisi, la proposta di Radwan Ghazi Moumneh coprirà invece un ampio spettro di latitudini geografiche e artistiche: tra gli act, l’elettronica tra glitch e spoken poetry della producer colombiana Lucrecia Dalt, l’alfiera della “Cairo New Wave” Nadah El Shazly, di ritorno a Ravenna dopo essere stata ospite di Beaches Brew nel 2018 e Xylouris White, collaborazione musicale fondata nel 2013 dal cantante e suonatore di laouto greco George Xylouris e dal batterista australiano Jim White (Dirty Three), il compositore Maurice Louca, altra figura chiave dell’effervescente scena musicale del Cairo, Ata Ebtekar aka Sote, compositore e sound artist nato ad Amburgo ma di base a Teheran, autentica figura di culto del panorama elettronico contemporaneo e l’eclettica Alexei Perry Cox, scrittrice e musicista canadese su Sub Pop con il duo Handsome Furs. Insieme a loro, l’elettroacustica d’autore del polistrumentista e sperimentatore sonoro australiano Oren Ambarchi, i parigini Oiseaux-Tempête, e le contaminazioni tribali e rumoristiche del duo libanese Two or the Dragon, con il loro lavoro che intreccia performing arts e teatro.
I concerti si terranno tra il main stage delle Artificerie Almagià e l’area della Darsena PopUp, epicentro degli eventi diurni e pre-serali del festival
Ecco il programma:
giovedì 21 novembre
White Hills (US)
Oren Ambarchi (AU)
Martin Bisi [band] (US)
Parlor Walls (US)
BC35 Collective Set (US)
Solaris (IT)
venerdì 22 novembre
Live Skull (US)
Oiseaux Tempête (FR)
Sote (DE/IR)
Tidal Channel (US)
BC35 Collective Set Pt.2 (US)
R.Y.F (IT)
sabato 23 novembre
Lucrecia Dalt (CO)
Xylouris White (GR/AU)
Maurice Louca (EG)
Nadah El Shazly (EG)
Alexei Perry Cox (CA)
Two or the Dragon (RL)