Boom per i primi due brani "Carote" e "Ti voglio al mio funerale". Tgcom24 ha parlato con il giovanissimo cantante, lanciato nel modo musicale dopo "X Factor"
A 16 anni Emanuele Cristante, in arte Nuela, ha inanellato un uno-due da record. Con "Carote" e "Ti voglio al mio funerale" ha conquistato prima giudici e pubblico di "X Factor" e poi le piattaforme musicali a suon di milioni di view e stream: un successo virale che ha letteralmente invaso il Paese. Ama giocare con le rime, in cui infonde una buona dose di vena naif, surreale e paradossale e a Tgcom24 racconta: "Con la musica ho sempre pensato di fare qualcosa di simpatico. Anche perché nella vita sono così: mi piace far divertire e scherzare sempre",
I NUMERI - Su YouTube il brano presentato “Ti voglio al mio funerale”, in meno di due settimane, ha messo a segno oltre otto milioni di view, la hit “Carote” , in tre settimane ha raccolto quattordici milioni di view, numeri importanti per una canzone. Su Spotify se “Carote” ha oltrepassato il milione di stream, “Ti voglio al mio funerale” in pochissimi giorni dalla pubblicazione è già a 360.000 ascolti.
Com'è iniziato il tuo percorso musicale?
A me è sempre piaciuta la musica e i musical. Dall'inizio avevo in testa di non fare qualcosa di serio. A me piace la musica divertente e non quella triste o seria, perché penso che serva a intrattenere e tirare su il morale. Quindi ho sempre pensato di fare qualcosa di simpatico e divertente. Anche perché nella vita sono così: mi piace far divertire e scherzare sempre.
E invece com'è nato il testo di "Carote"?
L'ho scritta due anni fa, quando avevo 14 anni. E' nata a caso: ero in auto e mi stavo annoiando durante un viaggio. Ho preso un soggetto a caso, le carote, e ci ho modellato il testo intorno.
E' innegabile che "Carote" e "Ti voglio al mio funerale" abbiano fatto il botto sul web. Questo successo ha cambiato qualcosa per te e intorno a te?
Sono contentissimo e fierissimo di quello che è accaduto. Tengo molto a queste canzoni e finalmente sono contento che vengano ascoltate e che facciano divertire più persone. Il successo ha cambiato da un lato tutto e dal un lato niente. Mi sono catapultato in un mondo che non era mio. Di certo ora ho molte opportunità di cui sono felice. Ma questo, dall'altro lato, non ha fatto cambiare niente della mia vita, e continuo a scrivere le canzoni nello stesso modo in cui lo facevo prima.
Non c'è due senza tre. Dopo i due singoli quando lancerai "Settimo Nano"?
E' una domanda che moltissimi mi fanno ma non risponderò ancora. Ci stiamo lavorando e per ora non c'è un'uscita programmata.
Il presente è scintillante. Invece dopo l'uscita da "X Factor" hai scritto sui social: "Si chiude una porta, si apre un armadio". Cosa hai in mente per il futuro? Qual è il passo dopo il talent tv?
Continuerò a fare canzoni. Secondo me saranno ancora meglio di quelle che ho presentato. Avrò diversi progetti da presentare, canzoni e video anche collegati tra loro.
In che modo crei le tue canzoni?
Il testo è al 100% mio e cerco di partecipare il più possibile alle basi, per le quali a volta mi aiutano amici o produttori. Sono uno che si gestisce tutto, in pratica. Per scrivere, in generale, mi immagino un determinato mondo parallelo per una canzone e scelgo o un parola o una frase o un concetto. E poi da lì nasce tutto.
Che musica ti piace ascoltare?
Sono fissato con il pop internazionale, tipo Katy Perry. Anche se non è proprio il genere che propongo nei miei brani.
Ti sono già arrivate proposte discografiche?
Per ora sono ancora libero. Però sono arrivate e sto valutando.