© Andrea Pizzalis
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Il romanzo del 2016 da cui è tratto lo spettacolo ha fatto conoscere la scrittrice nel nostro Paese e le è valso nello stesso anno anche il prestigioso Man Booker International Prize
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Daria Deflorian porta in scena a Triennale Milano (dal 27 al 29 novembre) la storia misteriosa di Yeong-hye, protagonista di "La vegetariana", il romanzo più celebre della Premio Nobel per la letteratura 2024 Han Kang, che l’ha fatta conoscere nel 2016 nel nostro Paese e le è valso nello stesso anno anche il prestigioso Man Booker International Prize. Dopo "Elogio della vita a rovescio", la Deflorian torna a confrontarsi con l'opera della scrittrice sudcoreana per mettere in scena un testo sensuale, provocatorio, ricco di immagini potenti, colori sorprendenti e domande inquietanti: il rifiuto radicale di una donna che sceglie di non mangiare più carne dà il via a un graduale processo di metamorfosi.
La vicenda è quella di Yeong-hye, una casalinga diligente, una moglie ragionevolmente attenta, una giovane non del tutto infelice, ma senza nessuna grande passione. Suo marito, il signor Cheong, è un impiegato mediocre, non molto ambizioso, leggermente disilluso dalla sua vita, ma non in modo drammatico. Il tempo scorre e i due continuano a vivere la loro vita ordinaria, ma la loro normalità è più fragile di quanto possa apparire.
Le cose cominciano a incrinarsi il giorno in cui Yeong-hye butta via tutta la carne dal congelatore e annuncia che d'ora in poi diventerà vegetariana: un rifiuto radicale che e dà il via a un graduale processo di metamorfosi. Di fronte a un’umanità dannosa, furiosa, assassina, violenta, Yeong-hye non intende smettere di vivere, vuole semplicemente smettere di vivere come noi. E mentre lei cambia, è l’intero mondo che la circonda a vivere l’impatto della sua trasformazione.
Daria Deflorian è attrice, autrice e regista di spettacoli teatrali. Come attrice ha lavorato tra gli altri con Nanni Moretti, Stephane Braunschweig (Francia), Massimiliano Civica, Lotte Van Den Berg (Olanda), Valentino Villa, Lucia Calamaro, Marco Baliani, Fabrizio Arcuri, Mario Martone, Martha Clarke (New York), Remondi e Caporossi, Fabrizio Crisafulli, Marcello Sambati. Ha vinto il Premio Ubu 2012 come miglior attrice e nel 2013 le è stato assegnato il Premio Hystrio. Dal 2008 al 2021 condivide i progetti con Antonio Tagliarini e con i loro spettacoli, che girano in Italia e in Europa, hanno vinto molti premi: Premio Ubu come miglior testo nel 2014, miglior spettacolo straniero in Canada nel 2015, Premio Riccione per la drammaturgia nel 2019 e Premio Hystrio per la drammaturgia nel 2021. Nel 2020 mettono in scena il testo di Edouard Louis, "Chi ha ucciso mio padre" che nel 2021 vince il Premio Ubu al miglior attore under 35 al protagonista, Francesco Alberici. Nel 2020 ha collaborato con l’artista visivo Adrian Paci, scrivendo il testo e dando la voce a "Vedo rosso", un’opera video all’interno del progetto internazionale Mascarilla 19. Con il gruppo di Oceano Indiano/Teatro di Roma ha dato vita durante la pandemia a Radio India, che vince il Premio Ubu 2021 come progetto speciale. Nel 2022 firma la drammaturgia e la regia per lo spettacolo finale dell’ultimo anno degli allievi della scuola internazionale di teatro La Manufacture con En finir, da Changer Method di Edouard Louis e nel 2023 quella di "Elogio della vita a rovescio", prima tappa del progetto biennale attorno a "La vegetariana".