L'attrice ha confessato di quando il regista la obbligò a girare una scena pericolosa che finì con un incidente
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Nell'intervista pubblicata sul New York Times, Uma Thurman si è tolta diversi sassolini dalle scapre. Oltre ad aver raccontato l'aggressione sessuale subita da Weinstein, ha puntato il dito contro Quentin Tarantino. Durante le riprese di "Kill Bill", il regista le chiese una scena senza controfigura per guidare un'auto poco affidabile a una determinata velocità per far "svolazzare i capelli nel modo giusto": il veicolo andò a sbattere contro un albero provocandole lesioni.
Nessuno si sarebbe aspettato una vendetta così ritardata da parte di Uma verso il "suo" regista del cuore, che l'ha diretta in "Pulp Fiction" e, appunto, in "Kill Bill". Regista con il quale è anche apparsa più volte in pubblico accrescendo le voci su una relazione amorosa tra loro. L'attrice ha ammesso al quotidiano americano che l'episodio di violenza subita da Weinstein compromise inevitabilmente il suo rapporto con Tarantino (Weinstein era il produttore di "Kill Bill"), perchè dopo che lei gli raccontò quanto accaduto con il produttore, il regista inizialmente liquidò la cosa non dandole importanza.
Nel racconto della star, sul set del film Tarantino chiese all'attrice di girare una scena impegnativa senza controfigura: guidare su una strada dissestata e alberata una Karmann Ghia pur sapendo che era in cattive condizioni. "Vi furono delle discussioni accese, ma Tarantino non voleva sapere ragioni. Era furioso con me perché gli stavo facendo perdere un sacco di tempo, ma io avevo paura. Mi promise che la macchina era a posto. 'E' un pezzo di strada dritta, dovrai farla a quaranta miglia all'ora perché altrimenti il vento non ti scompiglia i capelli nel modo giusto e io dovrò farti rifare la scena'".
Nelle immagini pubblicate dal New York Times (senza audio) si vede l'incidente: la Thurman andò fuoristrada sbattendo contro un albero e si ferì alle ginocchia e al collo e tuttora ha dei problemi fisici. "Quella in cui entrai era una scatola della morte - ha raccontato l'attrice. Quando uscii dall'ospedale lo accusai di aver cercato di uccidermi. Litigammo furiosamente per anni". Le immagini non sono altro che il video che la stessa attrice è riuscita ad ottenere dopo 15 anni, dato che la Miramax non glielo fornì mai, perché si era rifiutata di firmare un documento che non ritenesse la casa di produzione cinematografica dei fratelli Weinstein responsabile dei suoi problemi di salute.