E sul tappeto rosso l'attrice incanta tutti con una sfilata ad alto tasso di glamour
Si ride, ci si diverte e si riflette con "Competencia Oficial", il film degli argentini Gastón Duprat e Mariano Cohn in concorso nella quarta giornata della 78esima Mostra del Cinema di Venezia. Star della pellicola la strepitosa coppia formata da Penelope Cruz e Antonio Banderas, riunita sul set per mettere in scena l'egocentrismo, il narcisismo degli attori, il voler essere in primo piano, le sfide sul set, le provocazioni.
Penelope Cruz, che a Venezia aveva già ha aperto le danze con "Madres paralelas" di Almodovar, è una grintosa quasi sadica regista, Lola Cuevas, che mette insieme per la realizzazione di un film Félix Rivero (Antonio Banderas), belloccio e votato ai soldi, di casa nel cinema hollywoodiano, e Iván Torres (Oscar Martínez), illustre interprete di pellicole impegnate, che considera il primo una star da fiction. Che succede tra i tre? Scintille, "una competizione ufficiale" senza esclusione di colpi e tutta da ridere, una 'competizione' piena di vezzi, cattiverie, bugie, vanagloria e vanità senza limiti.
Un film che parla di un film. O meglio del dietro le quinte tra tic, nevrosi e idiosincrasie di registi e attori, mettendo alla berlina con divertenti gag e battute tutti, star popolari e amate dal pubblico, e artisti osannati dalla critica.
"Competencia Oficial" racconta della principale malattia della modernita': il narcisismo. Tutti ne sono affetti tanto piu' attori e registi.
"Lola Cuevas è intelligente e stupida allo stesso tempo", ha detto Penelope Cruz: "Un personaggio che soffre moltissimo, ma che è una donna davvero insopportabile. In fondo questo film è un omaggio al nostro mestiere su cui abbiamo riso molto, ma senza nessuna mancanza di rispetto".
Banderas che giganteggia rappresentando tutti i vezzi di un attore ha parlato di quanto questa commedia sia salutare: "in un periodo storico come questo la risata sembra essere qualcosa di sovversivo".
Ambedue danno il meglio della loro incredibile arte attoriale con la graffiante ironia di cui entrambi sono capaci.
"È importante che il cinema ci aiuti a ridere, è qualcosa di sovversivo nei tempi in cui viviamo..." spiega Banderas.
Ma "Competencia Oficial" non è solo satira su ciò che succede dietro le quinte nel "gioco al massacro" di rivalità e competizione tra attori, ma è anche una riflessione proprio su cosa significhi essere un attore. Senza mezzi termini e con la massima lucidità nel mettere in luce quel bisogno di riconoscimento, che accomuna tutti i "lavoratori del cinema", la voglia di lasciare il segno, ad ogni costo.