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La decisione degli organizzatori dell'evento è arrivata dopo le polemiche scaturite sui social per le posizioni politiche dell'artista. Estraneo alla vicenda il teatro
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La pianista ucraina Valentina Lisitsa non potrà esibirsi a Venezia, al teatro la Fenice, per aver espresso posizioni filo Putin. Il concerto che doveva tenersi alle Sale Apolline, organizzato da Musikamera, infatti, è stato cancellato. A far saltare l'appuntamento del 4 e 5 aprile 2023 la polemica scoppiata sui social dopo l'annuncio dell'evento. A decidere lo stop sono stati gli organizzatori. "La musica e la cultura devono unire i popoli e non dividerli", ha dichiarato la presidente di Musikamera Sonia Finzi, precisando che la sua associazione si è sempre dichiarata super partes. Estraneo alla vicenda il teatro veneziano che prestava solo le sale.
Venezia, cancellato il concerto della pianista ucraina filo Putin - All'annuncio delle date con Valentina Lisitsa si è scatenato il Web. Nei post sui social network, come riporta Il Corriere del Veneto, si segnalava come l'artista avesse tenuto un concerto, in maggio, nella Mariupol occupata dai russi. Le date nelle Sale Apollinee del teatro veneziano erano state fissate per il 4 e 5 aprile prossimi.
Chi è Valentina Lisitsa - Lisitsa è una pianista di fama mondiale di origine ucraina, considerata una delle più grandi interpreti di Fryderyk Chopin e Sergej Rachmaninov, che in passato ha espresso opinioni politiche molto critiche rispetto alla linea di Kiev non facendo, neppure sui social, mai mistero delle sue posizioni pro Putin.
Tant'è che già altre volte erano piovute cancellazioni tra cui una dall'orchestra sinfonica di Toronto lo scorso anno. Il concerto nella Mariupol bombardata, accanto alle rovine del teatro distrutto, ha dato il colpo di grazia.
"Non eravamo a conoscenza del suo attivismo politico e delle polemiche che la coinvolgevano - chiarisce la presidente di Musikamera Sonia Finzi - sono molto rammaricata e in imbarazzo. Non avrei mai voluto trovarmi in una situazione di questo tipo per nessuna ragione al mondo. Nessuno naturalmente ha obiettato sulla sua scelta sul fronte dell'arte e della musica, vista la sua fama mondiale e le sue indiscutibili capacità. Ma abbiamo moltissimi contatti di pianisti importanti, se solo fossimo stati a conoscenza della situazione avremmo scelto qualcun altro. Proprio per questo e per le tensioni che ne stavano nascendo abbiamo ritenuto di rinviare il suo concerto. Anche per rispetto dell'istituzione che ci stava ospitando".
Finzi aggiunge di essere stata oggetto di numerose minacce: "Noi abbiamo fatto una scelta culturale, se non che questa scelta è stata messa in discussione: la pianista si è rivelata una persona che faceva un certo tipo di politica".