Il regista e sceneggiatore, tornato libero dopo sedici giorni agli arresti domiciliari, racconta la sua verità
Tornato in libertà, dopo sedici giorni agli arresti domiciliari, Paul Haggis ha raccontato la sua verità in merito alle accuse di violenza sessuale e lesioni aggravate nei confronti di una 28enne inglese. Il regista e sceneggiatore Premio Oscar si è professato ancora una volta innocente, ma ha ammesso di aver commesso due errori. "Il primo è stato permettere a qualcuno che conoscevo appena di venire a trovarmi - ha spiegato -. Il secondo è avvenuto l'ultima mattina, quando è accaduta una cosa che ho trovato particolarmente spiacevole e ho deciso di troncare questa situazione. Ho portato quella donna all'aeroporto alcune ore prima del suo volo".
In un'intervista a Repubblica, Haggis ha sottolineato di non riuscire a spiegarsi "cosa abbia portato a queste accuse false contro di me". Per l'accusa, la donna avrebbe raggiunto il regista in Puglia, a Ostuni, dove sarebbe stata abusata in un b&b. Ma questa versione, fornita durante un lungo incidente probatorio, non ha convinto gli inquirenti, che hanno rilasciato Haggis.
Il Premio Oscar non ha escluso che in questa storia possa essere coinvolta Scientology, organizzazione di cui ha fatto parte ma dalla quale ha poi deciso di uscire, raccontando la sua esperienza in un documentario. "Lentamente sono arrivato a capire che Scientology era, in effetti, profondamente corrotta - ha spiegato -. Forse avrei dovuto capirlo molto prima, ma di certo non potevo più difenderla né farne parte. Non ho prove, ma da quello che ho imparato da Scientology, so che sono capaci di qualsiasi cosa. Se parli contro di loro, useranno qualsiasi mezzo per distruggere la tua reputazione, la tua carriera e la tua famiglia".