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Dal 23 al 28 aprile al Teatro Nazionale di Milano lo spettacolo di Ario Avecone
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Dracula non ha bisogno di presentazioni. Nato dalla penna di Bram Stocker nel 1897 è il vampiro per antonomasia, vera e propria incarnazione del male che attrae, seduce e uccide. Protagonista nei secoli di romanzi, film e produzioni teatrali ad ogni latitudine, acquista nuove sfaccettature nel musical "Vlad Dracula" in cui lo stile gotico si fonde con il thriller. Lo spettacolo ideato, scritto e diretto da Ario Avecone (in collaborazione con Simone Martino e Manuela Scotto Pagliara) porta in scena la vulnerabilità del personaggio che, benché immortale, si trova stavolta in corsa contro il tempo. Lo show, dopo il successo dello scorso anno, torna al Teatro Nazionale di Milano dal 23 al 28 aprile con una veste rinnovata rispetto al passato.
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"Vlad Dracula" propone allo spettatore un viaggio oltre lo spazio e il tempo, nel dualismo dell’animo umano in cui si alternano bene e male, vita e morte, scienza e mistero. Una storia dove amore, passione e musica veicolano le emozioni degli spettatori. Ma chi è realmente Dracula? Chi rappresenta il bene e chi il male? Siamo davvero sicuri delle nostre certezze? Lo spettacolo vuole essere anche un modo per sensibilizzare il pubblico, rendendolo consapevole che il tempo a disposizione è sempre meno. Un'opera che piacerà sicuramente agli appassionati del gotico, ma che saprà conquistare anche gli amanti del thriller.
"Sono un grande appassionato di cinema e di registi come Tim Burton, Guillermo del Toro e Christopher Nolan. Le atmosfere tetre e malinconiche di queste opere mi hanno spinto a mettere in scena una nuova storia, un nuovo racconto tratto dal noto romanzo epistolare di Bram Stoker. Dalla ricerca letteraria è nata l’ispirazione per creare e raccontare una nuova storia su Dracula: rivisitata, attualizzata e resa in un'innovativa forma di spettacolo, dove la musica, i video, le luci e tutti i media si fondono perfettamente" ha detto Ario Avecone. "Alla base di quei romanzi e quindi anche della nostra storia c’è sempre l’eterno dualismo tra il bene e il male, che è l’anima della riscrittura del testo e della regia di 'Vlad Dracula', dove ogni personaggio è stato curato nei minimi particolari sia da me che da Manuela Scotto Pagliara, co-autrice del testo. Le anime dei personaggi si rivelano spesso tormentate, ambigue, pur presentando una loro fragilità di base". E ha aggiunto: "La mia speranza non è tanto di fornire risposte, ma piuttosto di far emergere domande tra gli spettatori. Il modo migliore per rendere un’opera contemporanea allo stesso tempo spunto di riflessione, ma anche momento di divertimento e di puro intrattenimento".