Mano pesante sul produttore hollywoodiano. Il giudice ha deciso per una pena vicina a quella massima consentita, che era di 29 anni
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Harvey Weinstein è stato condannato a 23 anni di carcere per stupro e aggressione sessuale negli Stati Uniti, nell'ambito del caso che ha visto nascere il movimento "metoo". L'ex produttore cinematografico, accusato da decine di donne di violenze sessuali, è stato dichiarato colpevole di aver stuprato una donna a New York nel 2013 e di aver costretto a sesso orale un'altra donna nel 2006. Weinstein è stato portato al Bellevue Hospital per aver accusato dolori al petto dopo la sentenza.
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Dopo il giudizio di colpevolezza da parte della giuria, il minimo della pena sarebbe potuto essere di 5 anni, quello a cui puntava la difesa del produttore. Non è stato di questo avviso il giudice James Burke, che ha deciso per l'ex produttore 20 anni di reclusione per l'aggressione sessuale dell'assistente Miriam Hailey e 3 anni per il rapporto sessuale non consensuale con l'aspirante attrice Jessica Mann.
Le due pene dovranno essere scontate consecutivamente. Sia Weinstein che le sue accusatrici hanno parlato nel corso dell'udienza.
DOPO IL VERDETTO - Weinstein ha lasciato l'aula subito dopo la lettura del verdetto ed è stato riportato nel carcere di Rikers Island. Deadline riporta che poche ore dopo è stato trasferito al Bellevue Hospital di New York a causa di dolori al petto. La notizia è stata data da un portavoce dell'ex produttore: "Il signor Weinstein è stato portato al Bellevue Hospital per cure legate ai suoi problemi di cuore e per dolori che ha accusato al petto. Inoltre, sarà valutata una complicazione correlata all'intervento alla schiena. Speriamo che sarà trattenuto in osservazione durante la notte, in considerazione dei suoi problemi di salute e del fatto che la settimana scorsa ha subito una procedura cardiaca".
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