L'attrice, tra le prime accusatrice dell'ex produttore, ha denunciato una vera e propria campagna di discriminazione ai suoi danni
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Spionaggio, violazione della privacy e racket... Rose McGowan ha intentato una nuova causa contro Harvey Weinstein e i suoi avvocati David Boies e Lisa Bloom accusandoli di aver orchestrato una serie di azioni "diaboliche" contro di lei nel tentativo di zittirla e impedirle di accusare l'ex produttore di stupro.
"Harvey Weinstein è stato in grado di perpetrare e nascondere, attraverso un piano diabolico ed illegale, decenni di violenza e controllo sulle donne perché aveva un team sofisticato che lavorava per suo conto per mettere a tacere sistematicamente e screditare le sue vittime", ha affermato la McGowan in una nota: "La mia vita è stata sconvolta dalle loro azioni, e mi rifiuto di essere ancora intimidita".
Stando alle dichiarazioni della McGowan, quando Weinstein scoprì che l'attrice avrebbe confessato in un libro di memorie le violenze sessuali subite decenni prima, avrebbe messo in atto il suo piano, ingaggiando un vero e propri team di avvocati e un'agenzia di spionaggio, cercando di appropriarsi del libro prima che venisse pubblicato e attuando una serie di azioni diffamatorie e intimidatorie ai suoi danni.