L'attore è protagonista con Emma Stone del film che arriverà al cinema il 25 gennaio
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Nella sua carriera è stato Gesù e Van Gogh. Willem Dafoe torna protagonista al cinema in "Povere creature", la favola dark comedy visionaria e sociale, steampunk e futuristica, con cui il regista Yorgos Lanthimos ("La Favorita", "The Lobster") ha vinto il Leone d'oro all'ultima Mostra del cinema di Venezia. L'attore aggiunge alla carrellata dei suoi originali ed eccentrici personaggi quello dello scienziato delirante quanto appassionato Godwin Baxter, una sorta di dottor Frankenstein, "ma con una fondamentale differenza. Il creatore di Frankenstein trova repellente la sua creatura, mentre il mio personaggio la ama, agisce per darle una seconda vita, una nuova chance", racconta Dafoe alla presentazione del film nelle sale dal 25 gennaio.
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"Povere creature", dopo il Leone d'Oro e i due Golden Globes vinti, è dato fra i principali contendenti agli Oscar, insieme a "Oppenheimer" e "Barbie". Come mattatrice c'è Emma Stone, nei panni di Bella Baxter, la creatura alla quale Godwin ha ridato vita, che compie un sorprendente viaggio di formazione, presa di coscienza di sé e liberazione, fisica, emotiva, culturale e sessuale. Un film che, nonostante l'ambientazione della Londra vittoriana, si rispecchia perfettamente nel nostro tempo. Qui gli uomini sono spesso persi, riflesso della crisi maschile di oggi? "Sicuramente nel film con grande humour, si raccontano uomini molto oppressivi nei confronti delle donne. Penso che molti nel vedere Povere Creature si riconoscano. Il film mostra anche come la capacità di resistenza dal punto di vista sessuale delle donne sia molto superiore alla nostra e questa probabilmente è una delle ragioni per cui gli uomini hanno fatto di tutto per tenerle sottomesse così a lungo", spiega Willem Dafoe.
Incontrando i giornalisti ha raccontato: "D'altra parte siamo nel pieno di un cambio epocale di posizione delle donne rispetto agli uomini. Forse 20 anni fa questo film non sarebbe stato così ben accolto come oggi". Comunque qui "si racconta un percorso di liberazione personale attraverso una prospettiva femminile, che è sostanziale".
Secondo l'attore americano (ha anche la cittadinanza italiana, sposato con la regista Giada Colagrande), Lanthimos "crea un mondo molto solido, sta a te entrarci, poi ti guarda e quando ti corregge lo fa stuzzicandoti, con un po' di humour". Dafoe ha da poco girato con il regista ed Emma Stone il più intimista "Kinds of Kindness" e sull'attrice dice che "qui fa una performance meravigliosa ed è il centro di tutto il film. Lei ha un rapporto speciale con Yorgos, è diventata un po' la sua musa. Emma non fa la diva, è flessibile, oltre che di grandissimo talento. E' stato un set molto felice".
Nella sua lunga carriera attoriale Willem Dafoe ha oltre 100 film all'attivo, e ha girato con maestri come Scorsese, Stone, Von Trier, Lynch, Friedkin, Ferrara, Cronenberg, Spike Lee, Del Toro, ma anche con autori in ascesa come Sean Baker, Dee Rees e Robert Eggers (con cui torna in "Nosferatu", nelle sale Usa a fine 2024). La star ha appena ricevuto una stella sulla Hollywood Walk of Fame: "E' stata una bellissima cerimonia con amici e registi con cui ho lavorato, come Pedro Pascal e Patricia Arquette, hanno fatto discorsi meravigliosi. Mi sono sentito parte di una comunità". E spiega: "Quella stella mi sopravviverà. E sorveglierà dal marciapiede terreno di Los Angeles anche il mio viaggio nell'aldilà. Fa un po' impressione come gratifica universale ma è così".