Yann Tiersen, la ricerca continua è il segreto per sondare l'infinito
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E' uscito "∞ (Infinity)", nuovo album del compositore bretone autore della colonna sonora de "Il favoloso mondo di Amelie"
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Nuovo album per il compositore francese Yann Tiersen, divenuto celebre qualche anno fa per la colonna sonora del film "La favolosa vita di Amelie". "∞ (Infinity)" è il suo ottavo album, un lavoro in equilibrio tra passato e presente, dove il suo classico utilizzo di strumenti giocattolo è stato questa volta filtrando attraverso manipolazioni elettroniche. "E' un circolo continuo di passaggi
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Un lavoro che arriva a tre anni di distanza dal precedente "Skyline", che lo aveva consacrato come artista a tutto tondo, emancipandolo dall'immagine di autore di colonne sonore nel quale il successo del film con Amelie Tatou lo aveva rinchiuso suo malgrado. Dopo essere stato in tour per "Skyline", Tiersen si è concentrato su "∞ (Infinity)", lavorandoci per oltre un anno, anche per via della metodologia di lavoro scelta. "L'idea di base era abbastanza semplice - spiega -. Sono partito da suoni molto semplici, realizzati con strumenti giocattolo come quelli usati nei miei primi lavori, per poi manipolarli elettronicamente e creare diversi strati sonori. Alla fine è stato come fare il remix di un album che ancora non esisteva".
Hai quindi mescolato tecniche analogiche e digitali, semplicità ed elettronica?
E' stato un continuo lavoro di rielaborazione. Dopo la prima manipolazione elettronica, ho aggiunto un nuovo strato di strumentazioni acustiche, ripetendo il processo. E alla fine sono stati aggiunti gli archi. Insomma, ho fatto avanti e indietro più volte dal mondo acustico a quello elettronico, sperimentando con il digitale per poi tornare all'analogico.
C'è un importante lavoro fatto sul linguaggio, con brani cantati in bretone, faroese e islandese...
E' un modo per riappropiarci di idiomi che spesso sono stati messi a a dura prova. Negli anni 60 in Francia si è tentato in tutti i modi di distruggere il linguaggio che non fosse quello nazionale, era vietato per esempio parlare in bretone a scuola. Così quello che stiamo facendo ora è imparare di nuovo la nostra lingua, come ha fatto il popolo della Far Oer.
L'album è stato scritto in Islanda e nell'isola di Chez Yan. Come mai hai scelto questi luoghi?
Ho scelto quel posto perché avevo bisogno di non avere troppa pressione addosso e alzarmi al mattino avendo in mente solo la necessità di iniziare il mio nuovo album. Sono stato spesso a in Bretagna in vacanza. E poi mi sono trasferito in Islanda perché amo quel Paese e mi sento molto a mio agio.
Quando componi sei influenzato dal contesto?
Sicuramente è importante che un posto ti faccia sentire tranquillo e trasmetta delle vibrazioni positive. Detto questo, non posso dire di essere stato influenzato da contesto, perché per esempio a Rejkiavik uscivo molto poco, ho passato la maggior parte del tempo chiuso in una casa a lavorare. In questo caso mi sono trovato a comporre e suonare in un'isola, ma l'unica cosa importante è che io mi trovi a mio agio, dopodiché non faccio molta attenzione a quello che mi circonda.
Se riguardi al percorso artistico che hai fatto, a che punto della carriera pensi di essere?
Per me è importante essere genuino come ero all'inizio della mia carriera e riuscire a trovare sempre l'entusiamo e l'energia necessari per iniziare un album, senza sapere dove queste mi porteranno. Non saprei dire a che punto del mio percorso mi trovo. So che ho la stessa voglia di fare di un tempo e ma anche che tutto è cambiato nel modo di lavorare. Questo per la necessità di mantenere sentimenti genuini nei confronti della musica. Sono fondamentali per non ripetere sempre le stesse cose ed esplorare nuovi territori: senza ricerca si diventa noiosi.
LE DATE DEL TOUR ITALIANO
21 luglio - Milano – Festival di Villa Arconati
22 luglio - Roma - Cavea Auditorium Parco della Musica
23 luglio – Prato – Piazza Duomo
24 luglio - Pescara - Teatro D'Annunzio
25 luglio - Verucchio - Verucchio Festival
26 luglio - Merano - Giardini Castel Trauttmansdorff
27 luglio - Monforte - Auditorium Horszowski – Monfortinjazz