Zibba: "In questo mondo in crisi cerchiamo di non farci male da soli"
© ufficio-stampa | Foto di Nicolò Puppo
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E' uscito "Muoviti svelto", il nuovo album del cantautore ligure. Molte le collaborazioni illustri, da Niccolò Fabi a Omar Pedrini
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Tra le cose più preziose che abbiamo a disposizione c'è il tempo e non dobbiamo sprecarlo. Per questo il nuovo album di Zibba si intitola "Muoviti svelto", un album ricco di collaborazioni illustri e di testi importanti. "Muoviti svelto è un consiglio prima di tutto per me stesso - dice a Tgcom24 -, il tempo è davvero l'unica cosa che abbiamo e vale la pena spenderlo per cose belle e positive. Il peggio che possiamo fare e farci male da soli".
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Federico Zampaglione, Eugenio Finardi, Cristiano De André, Niccolò Fabi, Jack Savoretti. Sono solo alcuni degli artisti con cui Zibba ha scritto o per cui ha scritto. Senza contare Tiziano Ferro, con il quale ha composto la canzone con cui Michele Bravi ha vinto "X Factor" 2013. In tutto questo l'anno scorso ha trovato anche modo di partecipare al Festival di Sanremo vincendo il premio della critica per le nuove proposte. Ora "Muoviti svelto" rappresenta un nuovo punto di crescita. Sia dal punto di vista lirico che da quello degli arrangiamenti, con un suono che guarda esplicitamente alla musica italiana degli anni 70 e 80. "Alcune canzoni suonano così da quando sono state composte - spiega il cantautore -. La ricerca del suono in questo disco è stata fondamentale. Io e Stefano Cecchi, che abbiamo curato la direzione artistica del lavoro, ci siamo impegnati sin da subito a scegliere questo suono".
Come mai hai registrato l'album in Spagna?
Proprio per una questione di sound. Abbiamo trovato, grazie al nostro fonico argentino, uno studio nel quale lui aveva già lavorato. È uno studio con delle caratteristiche tecniche molto interessanti, con un particolare banco mixer con un suono perfetto per quello che avevamo in mente di fare su questo disco. Quindi abbiamo pensato che farci una decina di giorni in Spagna sarebbe stata un'ottima idea.
Per te la dimesione live è fondamentale. Il lavoro in studio è ugualmente stimolante?
Lo trovo molto divertente soprattutto quando è quasi immediato dopo la scrittura delle canzoni. Quest'anno è stato molto facile perché ero quasi sempre in studio per diverse ragioni. E di conseguenza a volte avevo la canzone scritta fresca della sera prima o del giorno stesso. Mettersi al lavoro con l'atmosfera in testa di quello che hai scritto è molto bello. Costruire insieme in studio mi affascina moltissimo e mi dà la stessa passione dei live.
Nell'album ci sono molte collaborazioni. Come sono nate?
Come ogni disco le collaborazioni nascono dal fatto che ci si è conosciuti e frequentati nel corso del cammino. Tutti quello che troviamo su "Muoviti svelto" sono persone che ho incontrato in questi anni e con le quali ho costruito qualcosa di bello. Il fatto di lavorare su delle canzoni è stato quasi una cosa tra amici: c'è tutto, la stima professionale come la sintonia e la voglia di fare qualcosa di bello insieme.
Nel primo brano, al quale collabora Niccolò Fabi, c'è un testo importante. A cosa ti riferisci con "Farsi male non è mai una soluzione"?
Il punto di partenza è stato un amico che non stava bene moralmente. Ma credo che in questo momento storico, di crisi, ognuno di noi abbia intorno qualcuno che faccia fatica. Io di lavoro suono e mi diverto e non sempre ci si sente a posto con se stessi quando vedi tutta questa sofferenza. E credo che una delle più grandi sofferenze sia il farsi il male da soli, non scegliere per noi la vita che sarebbe utile al nostro benessere.
A chi è dedicato invece il brano "Il sorriso altrove"?
Al mio batterista. Eravamo sul nostro furgone, lo guardavo e mi sono reso conto che lavoriamo insieme da vent'anni e non ho mai scritto una canzone per lui. Questo brano poi è diventato uno dei primi scritti per questo disco, che ha segnato la strada sia per la scrittura che per gli arrangiamenti. Quindi un pezzo importante.
L'anno scorso sei andato al Festival di Sanremo: ha cambiato qualcosa per te o è stata una semplice parentesi nel tuo percorso?
Nessuno scossone. Tutto quello che ci è arrivato è stato solo buono e positivo. È stato uno dei tanti passaggi che facciamo nella nostra carriera. Può capitare di partecipare a una kermesse così importante. L'anno scorso siamo stati fortunati a poter cantare una nostra cosa di fronte a una platea televisiva così ampia, cosa che non ci capita spesso. E comunque alla fine di quella esperienza mi sono portato a casa 30 numeri di telefono in più di persone a cui adesso voglio bene. Cosa chiedere di più?