Il ct potrebbe anche cambiare modulo
L'amichevole con la Tunisia ha fornito indicazioni positive a Giovanni Trapattoni che ora però si trova di fronte ad alcune situazioni spinose. Alcuni dei giocatori subentrati nella ripresa hanno infatti evidenziato uno stato di forma migliore di quelli designati a partire titolari. A parte il dualismo Del Piero-Cassano, il ct dovrà tener conto di Pirlo e Gattuso. Non è escluso che all'ultimo momento il tecnico opti per un cambio di modulo.
L'ultimo test pre Europei ha aperto nuove prospettive a Giovanni Trapattoni. I problemi sul tavolo sono almeno due: alcuni dualismi da risolvere in determinati ruoli, tenendo conto dello stato di forma dei protagonisti, e la scarsa copertura della difesa che potrebbe dare qualche grattacapo di fronte ad avversari più attrezzati dei tunisini.
Il tecnico ha in mente uno schema preciso in cui tutte le pedine hanno il loro doppione designato ("in alcuni ruoli i duelli sono quasi alla pari" ha spiegato). Il problema sarà quello di sciogliere determinati nodi prima dell'inizio del torneo: il più delicato è sicuramente quello che vede in concorrenza Del Piero e Cassano, ma anche a centrocampo, soprattutto dopo quanto visto in campo a Tunisi, le carte si sarebbero rimescolate. Lo stato di forma di Pirlo e Gattuso mette in bilico la certezza di partire titolare della coppia Perrotta-Zanetti, mentre Camoranesi è il più in ritardo di condizione.
Valutati questi elementi e il fatto che, quando attaccata, è proprio la coppia centrale ad andare maggiormente in difficoltà, il ct potrebbe optare per un cambio in corsa del modulo, almeno per le occasioni più impegnative, ovvero passare dal 4-2-3-1 a un più coperto 4-3-2-1, con un centrocampo formato da Pirlo, Gattuso e Perrotta e Cassano accanto a Totti a ispirare Vieri. Un modulo simile a quello adottato dal Milan per buona parte della stagione e che prevederebbe il sacrificio di Camoranesi e soprattutto Del Piero. D'altro canto il fantasista bianconero l'ha detto: "Ai Mondiali il modulo cambiò all'ultimo e io mi ritrovai in panchina: ora non sarà così...". Forse.