"Mi ha chiesto di seguirlo a Livorno"
Roby Baggio è tornato a parlare nel giorno del suo 39mo compleanno, rivelando che, ad oltre un anno dal ritiro, ha ricevuto una proposta per tornare a giocare. A farla è stato Carlo Mazzone, con il quale ha vissuto tre stagioni a Brescia, che gli ha proposto di seguirlo a Livorno. "Mazzone è un grande - ha detto a radio Deejay -se avessi avuto meno dolori per la gratitudine che ho nei suoi confronti ci avrei pensato".
E' passato più di un anno e mezzo da quel 16 maggio del 2004, quando Roberto Baggio, al termine del match tra Milan e Brescia, ha dato il suo addio al calcio. Da quel momento si è ritirato nella sua casa di Altavilla, nella provincia vicentina in cui è nato, ed è rimasto vicino alla sua famiglia. E' diventato padre per la terza volta, si è allontanato dal mondo del calcio, ma...il mondo del calcio continua a cercarlo. E più precisamente Carlo Mazzone, l'unico amatissimo allenatore che lo aveva convinto a tentare l'avventura a Brescia, dopo essere stato scaricato dall'Inter nell'estate del 2000. Il binomio bresciano tra Baggio-Mazzone è durato tre anni, prima che il tecnico se ne andasse a Bologna, e Baggio concludesse la sua carriera con la maglia delle rondinelle sotto la guida di De Biasi.
Ma Mazzone non ha mai dimenticato il divin codino ed ha cercato di portarlo sempre nelle sue squadre: prima a Bologna ed ora a Livorno. E' lo stesso Baggio a rivelarlo nel giorno del suo 39esimo compleanno sulle onde di radio Deejay.
"Ho sentito il mister l'altro giorno - ha ammesso il fuoriclasse di Caldogno, - mi ha chiesto di andare con lui al Livorno, Mazzone è un grande, se avessi avuto meno dolori per la gratitudine che ho nei suoi confronti ci avrei pensato. Nel 2000 mi ha aiutato tantissimo quando ero rimasto solo".
E' un Baggio che si gode la sua famiglia, ed una vita finalmente normale. "Ormai sto diventando vecchio - continua.- Dite che una volta ingoiavo rospi e oggi mangio rane, beh è vero, come cambiano le cose. Sono una persona normale come tutti, seguo i mie lavori, le mie passioni, ho la mia famiglia, vivo delle mie cose. Mi godo mio figlio Leonardo, il terzo, è la mia vita, ma adesso con i figli ci fermiamo qui".
Il calcio è diventato una parte marginale della sua vita, ma la passione non si dimentica. "Lo seguo, guardo qualche partita in tv, ma non gioco più - continua Baggio. - Dal giorno del mio ritiro, non ho più giocato, ho messo su qualche chilo, almeno 3-4. Il calcio di oggi? Temo che si vada a peggiorare. Tornare nel calcio? Non so credo che dopo tanti anni dedicati sempre alle stesse cose, sia normale per adesso starne fuori. Ho voglia di fare altro, ma è difficile fare i conti con la passione e io per il calcio ho sempr avuto una grande passione". E Il calcio di oggi? Temo che si vada a peggiorare. Tornare nel calcio? Non so credo che dopo tanti anni dedicati sempre alle stesse cose, sia normale per adesso starne fuori. Ho voglia di fare altro, ma è difficile fare i conti con la passione e io per il calcio ho sempr avuto una grande passione". E magari in un futuro potrebbe iniziare una carriera da allenatore dei bambini. "Loro sono il nostro futuro, la cosa più bella che esiste perchè sono puri, il calcio inizia da loro".