Tra le stelle NBA brilla LeBron

Alla sua terza stagione NBA, e al suo secondo All-Star Game, il giovane fenomeno dell'NBA LeBron James ha dimostrato ancora una volta di essere una delle stelle più brillanti della Lega. A Houston, il giocatore dei Cavs è stato nominato "MVP" (miglior giocatore) della partita, in cui ha guidato con 29 punti l'Est alla vittoria sull'Ovest per 122-120. A 21 anni, James è il più giovane "MVP" di un All-Star Game nella storia.

A decidere la gara, combattuta fino all'ultimo secondo, è stato un "tap-in" di Dwyane Wade con pochi secondi sul cronometro. Ma nella collezione di stelle che, per definizione, è l'All-Star Game della NBA, la più brillante è stata LeBron James. E' stato lui l'anima della rimonta che ha portato la Eastern Conference a recuperare uno svantaggio di 21 punti e andare a vincere. Anche se il successo è stato legittimato solo dall'errore di Tracy McGrady allo scadere, con Kobe Bryant che non è stato in grado di controllare il rimbalzo.

McGrady, con 36 punti, è stato il miglior realizzatore della partita, ma la sua prestazione non è bastata a garantire la vittoria all'Ovest. "E' stato impressionante il modo in cui siamo riusciti a recuperare - ha detto James - eravamo sotto di 21 e abbiamo insistito finchè non abbiamo rimontato". A dare una determinante mano alla stella dei Cavs sono stati i quattro giocatori dei Pistons, la migliore squadra della NBA a questo punto della stagione, selezionati per la gara: Chauncey Billups, Rasheed Wallace, Ben Wallace e Richard Hamilton. Grazie anche a loro i rappresentanti della Eastern Conference, in svantaggio 74-53 dopo due minuti del terzo periodo, hanno rapidamente cambiato le sorti della tradizionale sfida di metà anno. "Ho fatto un discorso ai ragazzi all'intervallo - ha detto Flip Saunders, coach dei Minnesota Timberwolves e della Eastern Conference - ho detto loro che non erano abbastanza decisi e concentrati, e nel secondo tempo è cambiato tutto".