Striscioni e insulti contro il cantante e presidente onorario
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Contestazione ad un simbolo. La curva del Bologna dopo i cori contro i napoletani se la prende con il suo presidente onorario, Gianni Morandi. Chiede di mollare al personaggio che aveva messo faccia e denaro nella società, quando era ad un passo dal fallimento. "Fuori dai m..., a quando le dimissioni?", si domanda provocatorio lo striscione apparso all'inizio dell'anticipo poi perso con l'Udinese. Due settimane fa era stato lo sfregio di 'Caruso', ancora una canzone, ancora di Dalla e coperta dai fischi e dai cori, a far sbottare un moderato come il cantante. Su Facebook, il giorno dopo, aveva scritto che si vergognava. "Fare il presidente onorario - aveva aggiunto - non mi piace più". I tifosi non gliel'hanno perdonata, nonostante il tentativo di pace affidato ieri sempre al social network, quando Morandi si era congratulato con la curva per la raccolta fondi pro alluvionati: all'ingresso in campo, la richiesta di dimissioni e i messaggi, "uno su mille ce la fa a non dire banalità", poi insulti non riferibili, proseguiti durante la partita. Morandi allo stadio non e' stato visto, la società per ora tace
LA RISPOSTA DI MORANDI
"Che mi dimetta o non mi dimetta non conta niente: comunque io rimarro' un tifoso del Bologna". All'indomani della contestazione della curva nei suoi confronti Gianni Morandi, presidente onorario rossoblu', piu' che degli striscioni contro di lui si e' detto "arrabbiato" della sconfitta patita ieri dal Bologna contro l'Udinese